mercoledì 26 aprile 2017

Due parole sul reveal di Call of Duty: WWII


Oggi è stata la giornata fatidica del reveal ufficiale di Call of Duty: WWII, il nuovo capitolo della saga FPS probabilmente più influente dell'ultimo decennio e quindi ho pensato fosse giusto parlarne, dal mio punto di vista, proprio per tutto quello che questo titolo potrebbe rappresentare, basandomi sul trailer da poco pubblicato (e che vi lascio in calce al post) e sulle informazione rilasciate sino ad ora da Activision e SladgeHammer (quindi non stupitevi se tralascerò molti dettagli per concentrarmi sugli aspetti che mi premono maggiormente).


Partiamo da presupposto che io non sono un detrattore della saga ed anzi la seguo sin dai suoi albori (anche se non con i primi due capitoli principali bensì con i rispettivi spin off "L'ora degli eroi" e "Big Red One" per questioni logistiche) ma con il passare del tempo, per svariati motivi, il mio interesse è andato pian piano scemando ma non ne sono mai diventato un detrattore e ho continuato di anno in anno a guardare con un occhio incuriosito alle varie iterazioni della saga.
Ma questa volta le cose sono un pochino più interessanti proprio perché Activision sembra pronta ad assumersi, almeno in parte, qualche rischio.

Ci troviamo di fronte a quello che è, a conti fatti, un ritorno alle origini per ciò che concerne setting e tematiche e che di conseguenza potranno influenzare profondamente un gameplay che negli ultimi anni aveva trovato una nuova dimensione ben definita.
L'abbandono di una guerra futuristica fatta di esoscheletri, salti e velocità disumane, armi all'avanguardia e assenza di gravità in favore di una dimensione più "umana" sconvolgerà sicuramente non pochi degli equilibri creatisi nel corso del tempo, specie e sopratutto in ambito multiplayer (di cui ancora non sappiamo nulla di effettivamente concreto). Non so dire se ciò possa essere positivo o negativo, ma sicuramente ha attirato la mia attenzione.

Parlando della modalità singolo giocatore, invece, se da appassionato quale sono del secondo conflitto mondiale non posso che essere intrigato dalla prospettiva di tornare a immergermi virtualmente in quella realtà dall'altra devo ammettere che ho un po' storto il naso per la scelta di ambientare il tutto durante la campagna di Francia. È chiaro che lo sbarco in Normandia e i vari scontri che hanno portato alla liberazione di Parigi abbiano il loro indiscusso fascino ma purtroppo puzzano di già visto e rivisto.
In sostanza, nonostante i rischi presi nello stravolgere la formula e affidando tutto al team con meno esperienza tra quelli a disposizione del colosso americano si è deciso di non fare altrettanto con la campagna optando per qualcosa di sicuro richiamo.
Gli elementi ci sono tutti: il D-Day, il "Grande 1 Rosso", le campagne francesi, gli scontri tra Panzer e Sherman. Insomma tutte cose che rimandano immediatamente all'immaginario classico che si ha della seconda guerra mondiale.
Ma di certo si poteva osare di più da questo punto di vista puntando, ad esempio, sul fronte orientale della guerra (tra l'altro già esplorato più volte nel corso della saga) o su operazioni che hanno segnato momenti d'arresto o complete disfatte per i contingenti alleati (come, ad esempio, Dunkerque) se non, addirittura, sfociare in qualcosa di mai tentato dal brand: metterci nei panni di un soldato dell'asse.

Molto probabilmente, però, questo sarebbe stato chiedere troppo ad un progetto che sta cercando di ricrearsi dalle stesse fondamenta che gli hanno dato vita più di una decina di anni fa. Credo quindi che sia giusto supportare questa netta virata anche semplicemente in virtù della speranza che in un futuro prossimo possano essere adottate scelte ancor più ardite come questa.
Io non rinnego in alcun modo il recente passato di Call of Duty, che anzi ritengo interessante ed intrigante sotto molti punti di vista, ma mentirei se non dicessi che sono piacevolmente colpito da questa completa scelta di voler dar vita ad un nuovo ciclo affidandosi, sopratutto, ad un team che ha dimostrato di poter dare tanto ad una saga così importante optando per un setting, tra quelli disponibili, di certo stra abusato ma ricreandolo in maniera, almeno a prima vista, convincente: sporco, violento e brutale.




P.S. sono stati confermati gli zombie (anche se quelli pop di Infinite Warfare restano probabilmente i più fighi insieme a quelli dai toni Lovecraftiani di Black Ops 3).


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