Un altro anno è passato ed è giunto il tempo di guardare a quello che ci attende nel corso di questo 2017. Il 2016 è stato ricchissimo di titoli fantastici di ogni tipo e budget. Purtroppo però non sono mancati anche i rinvii più o meno lunghi, non c'è da stupirsi quindi che nel listone troverete anche alcuni "vecchi amici" già apparsi nell'articolo di 12 mesi fa. In questi casi mi limiterò a parlare delle nuove informazioni ricavate da quel momento in avanti.
Inoltre, nonostante abbia cercato di scremare il più possibile il post da tutti quei progetti che difficilmente approderanno negli scaffali entro la fine di Dicembre, per un motivo o per un'altro, alcuni sicuramente ci saranno.
C'è comunque una sezione a piè di pagina dedicata a tutti quei titoli che non ho voluto inserire in lista, vuoi per alcuni dubbi, vuoi un interesse soltanto relativo o per la sopracitata scarsa probabilità d'uscita durante il 2017.
Mi sono già dilungato troppo ed è tempo quindi di lasciarvi alla scoperta del listone (molto radical chic questa volta).
Buona lettura.
A Light in Chorus
Avevo promesso una lista Radical Chic? E non c'è modo migliore per essere fedeli a quest'affermazione se non partire con un indie sconosciuto ai più. Il concept alla base di A Light in Chorus mi ha attratto sin da subito. Il compito del protagonista è quello di ricostruire la vita sulla Terra, devastata secoli prima da un terribile cataclisma che ha portato l'oceano a sommergere ed inghiottire qualsiasi cosa.
Per farlo però sarà necessario utilizzare i dati presenti all'interno del disco Voyager Gold Record lanciato nel 1977 nello spazio con lo scopo di comunicare con eventuali specie aliene e contenete suoni, informazioni ed immagini fondamentali a descrivere la vita sul nostro pianeta.
Per riprodurre il disco faremo affidamento su un vecchio riproduttore musicale.
Ciò darà vita ad un esplosione di particelle e colori su uno sfondo totalmente oscuro.
Insomma una perla che ho scoperto da pochissimo e che fa dell'art direction e della musica i suoi cardini miscelandoli a meccaniche interessanti e ricercate.
Absolver
Passiamo ora a qualcosa di più noto al grande pubblico. Absolver è stato, infatti, ospite gradito di più di una grande fiera nel corso dell'ultimo anno, ultima delle quali la Playstation Experience di inizio Dicembre. Anche in questo caso l'art direction fa la voce del leone con una mescolanza di riferimenti alla cultura orientale ed influenze occidentali.
Ma anche sul piano del puro gameplay la carne al fuoco non sembra mancare. Quanti di voi infatti hanno messo mano su Jade Empire, RPG realizzato da Bioware e incentrato sul misterioso mondo delle arti marziali cinesi?
Ecco Absolver riprende quanto di buono proposto dal team canadese (che ritroveremo più avanti, state tranquilli) espandendone il concetto e offrendoci un vero e proprio mondo online impreziosito da meccaniche action legate alle antiche arti del combattimento all'arma bianca.
Ad Infinitum
Ad Infinitum non è di certo il primo esempio di Horror ambientato nelle trincee della prima guerra mondiale (basta citare Necrovision a tal riguardo) ma le sue atmosfere soffocanti, cupe, che si discostano appunto dai toni caciaroni, ad esempio, di un Doom concentrandosi sul senso di impotenza di un singolo soldato in un fronte in cui la morte ha fisicamente preso dimora è sicuramente un motivo più che legittimo per tenerlo d'occhio.
Aer
Esplorazione ed esperienzialità sono le parole d'ordine che ci accompagneranno lungo la nostra avventura in Aer.
Chi mi conosce lo sa bene, io adoro lo stile proposto in questo caso dai Forgotten Keys, vale a dire colori piatti ed accesi legati a modelli dalle forme nette e "poligonali" (qualcuno ha detto That Dragon, Cancer?). Aggiungeteci poi una storia fatta di misteri, la necessità di esplorare le isole fluttuanti nel cielo per scoprire i segreti che il mondo di gioco cela e l'abilità di trasformarsi in uccello e capirete perché io credo che i Deadalic (divinità indiscusse del mondo videoludico) ci abbiano visto lungo supportando questo progetto.
Agony
Visceral Games, alcuni anni fa, era riuscita ad intrigarmi con gli ambienti di gioco e le atmosfere disturbanti proposte nella loro personale interpretazione dell'inferno dantesco creata per Dante's Inferno. Peccato che poi si siano un po' persi per strada (ma ne riparleremo prima o poi, magari in una rubrica per Youtube di mia conoscenza, a tempo debito).
Ma Agony, beh Agony sembra proprio di tutt'altra pasta. Quanto mostrato sino ad ora dai ragazzi di Mad Mind Studio (nome più che azzeccato direi) lascia presagire un più che roseo futuro per questo titolo infernale.
Credo poi che la scelta della prima persona, accompagnata alle meccaniche prettamente stealth e survival, siano il connubio migliore per proporre la visione più macabra ed agghiacciante del regno dei dannati nel quale ci sentiremo come una vera e propria anima dannata, oppressa da un mondo crudele ma nei confrnti del quale non vuole sottomettersi.
Insomma abbiamo qui di fronte uno dei must have di quest'anno.
Backdrop
Come ripeto ormai da anni, i The Game Awards sono per me un'occasione di scoperta di nuovi progetti o di nuovi gameplay di titoli già noti, e quest'anno non è stato poi così tanto diverso (anche se devo dire che fra premi, intermezzi musicali e momenti toccanti sono stato intrattenuto per bene).
Tolti però i grossi nomi, ampiamente annunciati c'è stato anche tempo per qualche chicca nascosta. Quest'anno è stata la volta di Backdrop.
Il titolo pesca a piene mani dalla narrazione teatrale e l'art direction ricalca pienamente questa forma mentis, letteralmente. I personaggi e gli ambienti in carta, legno e stoffa non saranno un semplice "orpello" estetico ma la loro natura influirà pesantemente su quello che è il mondo di gioco. Gli sviluppatori infatti, ad esempio parlano del fatto che il fuoco, al tocco possa incendiare il protagonista o gli altri NPC, o del fatto che potremo letteralmente squarciare lo scenario per aprirci un passaggio. Il tutto, stando a quanto detto da loro, in maniera totalmente libera, così come libere saranno le nostre scelte una volta superato l'incipit, pescando da quanto offerto nel corso degli anni da Bioware e Lionhead studios. Insomma quella che potrebbe sembrare, al primo sguardo, una semplice favola teatrale di principi, principesse e oscuri malvagi potrebbe diventare qualcosa di molto più grande.
Battlechasers
Finalmente il 2017 potrebbe essere finalmente l'anno del debutto di Battle Chasers: Nightwar. Del gioco ormai sappiamo tutto quel che c'è da sapere, vale a dire un rpg con visuale isometrica ed un combat system a turni che omaggia i classici della ruolistica occidentale e nipponica.
Il tutto ovviamente accompagnato da un comparto artistico da urlo (almeno per quanto mi riguarda) ad opera di Joe Madureira.
Il titolo è inoltre pensato come un prodotto transmediale poiché, a rivedere la luce, finalmente, sarà anche l'omonimo fumetto di Joe Mad mai concluso.
Insomma si prevede un esordio col botto per i ragazzi di Airship Syndicate.
Battletech
BATTLETECH (scritto maiuscolo per un motivo che capirete a breve) è uno dei progetti che ho deciso di finanziare a cuor leggero tramite Kickstarter per varie ragioni.
È, per prima cosa, un gioco "onesto", chiaro, che fin da principio ha mostrato quelle che sono le proprie intenzioni, vale a dire proporsi come uno strategico a turni incentrato sull'utilizzo di potenti mech in scontri di dimensioni colossali e lo fa attraverso una componente multiplayer ed una campagna in cui prenderemo il comando di una squadra di mercenari.
In secondo luogo, il team di sviluppo è Harebrained Schemes, autori di Shadowrun e Necropolis.
In fine, ciliegina sulla torta, a capo del progetto troviamo Jordan Weisman, il creatore dell'originale Battletech e di Mechwarrior.
Insomma, oltre a tenere alto l'hype, possiamo dormire sonni più che tranquilli.
Beacon
Beacon mi ha attratto sin dal primo momento (forse è per questo che sto sfinendo alla vita a quei poveri sivluppatori chiedendo "quando uscirà su PS4?" vista l'impossibilità di reperire un Xbox One nel breve periodo e con la paura che il mio portatile risulti ormai obsoleto). Ci troviamo di fronte ad uno shooter con visuale isometrica con elementi tipici dei rogue like. Il nostro protagonista si troverà catapultato in un mondo alieno creato proceduralmente fatto di colori acidi, musiche sinth, machcine mortali ed una fauna poco amichevole. Il suo obiettivo è perciò quello di farsi strada in questo ambiente ostile a suon di piombo nel tentativo di poter attivare un radiofaro per chiedere aiuto.
Fin qui, nulla di eclatante direte voi (beh, la qualità si vede ma posso capire un eventuale disappunto). L'elemento più interessante è senza dubbio il sistema di clonazione che di certo la farà da padrone nel corso della vicenda. Come avviene, ad esempio, in un titolo della saga Souls, il nostro corpo, una volta morti, resterà inerte a terra nel punto del nostro decesso e sarà compito del successivo clone recuperarne equipaggiamente e quant'altro così da poter affrontare al meglio le sfide che si parano d'innanzi avendo immagazzinato tutte le memorie del precedente eroe. Insomma un misto tra un Souls, Rogue Legacy ed uno shooter il tutto condito da flash e musica elettronica. Il paradiso.
Beautiful Desolation
The Brotherood, team di sviluppo alle spalle di Stasis, ha da poco tempo rivelato un nuovo progetto, vale a dire Beautiful Desolation.
Di quest'ultimo si sa veramente poco e non sono molto convinto che riesca a vedere la luce entro quest'anno, viste le poche informazioni, e visto sopratutto il fatto che la campagnia Kickstarter prenderà il via a fine Gennaio.
Eppure non ho resistito, il pedigree del team e le poche, ma iconiche, immagine pubblicate mi hanno quasi obbligato ad inserirlo in questa lista.
Hanno il mio pieno appoggio.
Call of Chtulhu
Finalmente, il 2017 dovrebbe vedere l'approdo di un nuovo titolo incentrato in maniera diretta sui racconti di H.P.Lovecraft.
Call of Chtulhu ci farà infatti immergere sempre più a fondo in un oceano di follia, oppressi dal potere sovverchiante di forze che sfuggono alle possibilità della comprensione umana, il tutto per scoprire quale mistero si cela a Darkwater Island, dimora di racconti macabri ed oscuri.
L'atmosfera cupa, angosciante e disturbante, le meccaniche da puzzle solving in prima persona ed alcuni elementi disturbanti lo rendono un titolo imprescindibile per tutti gli amanti dell'horror gotico e decadente che ha reso immortale lo scrittore statunitense.
Chucel
Chi segue il mio canale Yotube non dovrebbe essere totalmente estraneo ai lavori di Amanita Design.
Il team alle spalle di Machinarium, Samorost e Botanicula ha infatti da poco presentato il suo nuovo progetto: Chucel.
Chucel è in parte ancora avvolto dal mistero, e dopo un primo teaser che lasciava presagire tinte dark con venature quasi horror, con il passare del tempo e l'emergere di nuovi dettagli (ufficiali ed ufficiosi) il quadro è apparso molto più "variopinto" mostrando quella che è a tutti gli effetti un'avventura grafica dai toni bizzarri.
In attesa di nuove informazioni e filmati ufficiali (di gameplay abbiamo solo questa registrazione off screen che trovate qui di seguito) possiamo stare sicuri di una cosa, nel corso del 2017 potremo mettere le mani su quella che prospetta come l'ennesima piccola perla proveniente dalla repubblica Ceca.
Cuphead
Di Cuphead non ho da dire tanto di nuovo, per lo meno di positivo, lo scorso anno ve l'ho esaltato all'inverosimile.
Quindi lamentiamocene un pochino. Nel corso del 2016 Studio MDHR ha infatti mostrato una nuova meccanica del titolo: le sequenze platform tra un boss e l'altro. Queste fasi, a metà strada tra un platform 2D ed un Run 'n Gun si son man mano palesate per quel che temevo fossero: una palese aggiunta forzata richiesta dai piani alti (Microsoft in questo caso) per cercare di attirare una fetta di pubblico maggiore che probabilmente sarebbe andata perduta con la sola presenza delle boss fight, come progettato in origine (e credo che sia la causa di questo ennesimo posticipo).
Nonostante questo aspetto, però, l'attesa, a causa anche del rinvio, si fa comunque spasmodica e non vedo l'ora di mettere mano sulle avventura degli uomini tazza che hanno stipulato un patto col diavolo.
Death's Gambit
Per molto tempo avevo dato Death's Gambith per "disperso in azione", ma sembra proprio che il 2017 possa essere l'anno di grazia per questo titolo alquanto ambizioso.
Io non sono un grosso amante dello stile retrò sinceramente (la pixel art mi ha stancato abbastanza) ma in questo caso ci sono fin troppe cose belle per non poter chiudere un occhio e godersi quest'avventura.
Come si fa a non amare un titolo a tutti gli effetti fantascientifico anche se fantasy? L'avventura prende infatti piede in un mondo alieno ma medievale in cui ci ritroveremo ad affrontare mostri di ogni sorta in un Action-RPG che pesca a piene mani dai Souls e da Shadow of the Colossus riproponendo il tutto in salsa bidimensionale.
Deliver Us the moon
Deliver Us the Moon è un progetto assolutamente intrigante. In qualità di astronauti saremo infatti chiamati ad una missione vitale per il futuro della razza umana: scoprire una soluzione alla crisi energetica globale esplorando la Luna.
Ovviamente la bellezza del titolo sta nel ritrovarsi in completa solitudine sul suolo lunare circondati da un silenzio asettico e deliziosamente angosciante in cui l'unica compagnia sarà un piccolo robot di servizio. Ovviamente non può che saltare alla mente il fantastico "Moon" di Duncan Jones.
Ovviamente non ci troviamo di fronte ad un titolo esclusivamente "esperienziale" (non userò mai il termine "walking simulator", è un insulto al medium) poiché i pericoli non mancheranno tra malfunzionamenti, sciami meteorici e molto altro ancora, il tutto però all'interno di un contesto realistico.
Come al solito in questi casi, fa piacere sapere che è forte, da parte del piccolo team olandese KeoeN Interactive di voler realizzare anche una versione Playstation 4 del titolo, al momento previsto soltanto per PC ed Xbox One (per il solito discorso della mancanza di una One e del PC obsoleto).
Detroit: Become Human
Per quanto riguarda Detroit: Become Human, e su come io sia felice che del fatto che Quantic Dream abbia effettivamente tramutato il corto Kara in qualcosa di molto più grande ne ho parlato già abbastanza lo scorso anno. Ovviamente i nuovi filmati mostrati dal team mi hanno ulteriormente galvanizzato ma resta il solito dubbio: i titoli di David Cage o si amano o si odiano, ma nel mio caso non è tanto questo il problema (sì il discorso gioco/non-gioco nel 2017 non ha motivo di esistere ormai) ma piuttosto il fatto che, narrativamente parlando, i suoi progetti tendano a perdersi sempre in un bicchier d'acqua. Speriamo che non sia questo il caso.
Dragon Quest VIII Remastered
Di Dragon Quest VIII non c'è molto da dire, è uno dei miei titoli preferiti dell'era Playstation 2 ed è il gioco che mi ha fatto scoprire ed innamorare dei Level-5, come dovrebbe essere abbastanza chiaro da questo video. Poterlo rigiocare in versione portatile, scoprire le novità esclusive per Nintendo 3DS e poter, sopratutto, influenzare nel mio piccolo le chance di veder pubblicato in occidente l'undicesimo capitolo della saga son motivi più che validi per attenderlo.
Dragon Quest XI
E parlando del diavolo non poteva di certo mancare Dragon Quest XI in questa lista. Del gioco non si sa ancora molto, ma in occasione del recente Jump Festa tenutosi a Dicembre sono stati mostrati nuovi dettagli sul titolo fra cui l'esplorazione del mondo di gioco e le cavalcature (tra cui un drago). Resta ancora da capire come sia strutturato il combat system del titolo. Ricordiamoci che Dragon Quest è forse, almeno con i suoi capitoli numerati, la serie più conservatrice del panorama dei giochi di ruolo nipponici. Non mi stupirebbe quindi una mescolanza di esplorazione in tempo reale e scontri a turni in piccole arene una volta ingaggiati i mostri (qualcosa di simile a quanto visto con Ni No Kuni, ma più statico). Insomma staremo a vedere, nel frattempo la nuova ondata di notizie fa ben sperare per una release nel corso dell'anno. A questo aggiungiamoci poi i buoni risultati al di fuori del Giappone degli spin-off Heroes e Builders il cui scopo è quello di sondare il terreno per la pubblicazione di Dragon Quest XI in occidente.
Dreams
Su Dreams ho ormai ben poco da dire, nonostante abbiano saltato praticamente qualsiasi appuntamento di peso del 2016, i ragazzi di Media Molecule sono stati tutt'altro che taciturni riguardo al loro progetto più ambizioso il cui successo dipenderà esclusivamente dalla creatività e dalla fedeltà della Community che deciderà di dar fiducia alle potenzialità di quella che è a tutti gli effetti una fabbrica di sogni videoludici (in sostanza un editor di giochi user friendly, quello che Project Spark non è purtroppo riuscito ad essere in sostanza).
Dujanah
Dujanah è un'altro di quei piccoli progetti che ho scoperto da poco e che hanno da subito attirato la mia attenzione. Vestiremo infatti i panni di una ragazza che vive in un paese a maggioranza islamica e sottomesso ad un regime militare. In questo contesto noi costruiremo la storia della protagonista poiché ci troveremo a che fare con una narrazione non lineare e che da completa libertà di scelta al giocatore. Non mancheranno inoltre, viste le tematiche che perneano la produzione, dilemmi morali di peso che porteranno a delle conseguenze sia per le vicende che per l'intero mondo di gioco.
Poi ovvio non si può non sottolineare il comparto artistico con un lavoro artigianale ed una ricercatezza fantastiche.
Echo
Echo mi ha attirato per due motivi: l'asetticità estetica e cromatica del mondo di gioco e, sopratutto, la meccanica degli "echo" che danno il titolo al progetto.
Questi saranno infatti i nemici che saremo chiamati ad affrontare nel corso dell'avventura che ci vedrà vestire i panni di una ragazza risvegliatasi all'interno di un misterioso palazzo. Lo scopo sarà quindi quello di riuscire ad evadere da esso. Compito non facile poiché quest'ultimo ha una volontà propria e ci ostacolerà creando delle copie della protagonista (gli "echo" appunto) che si adatteranno alle nostre strategie man mano che progrediremo nella storia.
L'unica vera preoccupazione è che questa potrebbe essere un'arma a doppio taglio a causa del forse eccessivo backtracking già palese dai primi filmati di gioco.
Essence
Se cercate titoli esperienziali sapete che nelle mie liste troverete sempre pane per i vostri denti. Essence è uno di essi. In questo caso ci troveremo all'interno di un mondo al di fuori del tempo e dello spazio di cui il protagonista non ha alcuna memoria ma a cui sente di essere legato in qualche modo. Il nostro compito sarà quindi quello di ricostruire queste memorie perdute esplorando il mondo (o meglio i mondi) che gli sviluppatori ci hanno messo a disposizione attraverso una narrazione ambientale che sfrutta quindi le dinamiche offerte dal medium.
Insomma anche in questo caso il mistero la fa da padrone, accompagnato come sempre da un'impatto visivo (grazie sopratutto all'art direction) di tutto rispetto.
Exit Limbo
Ed eccoci arrivati finalmente al primo esponente di quello che è il gruppetto dell'orgoglio nostrano all'interno di questa lista. Di Exit Limbo ve ne ho ampliamente parlato in questo articolo. Qui mi limiterò a rinnovare i miei complimenti per il lavoro che i ragazzi di Virtual Craft Studio per l'eccellente lavoro che stanno svolgendo per creare quello che è molto più che un beat 'em up a scorrimento orizzontale.
E poi, la colonna sonora spacca.
P.S. passate a trovarli sulla loro pagina Facebook, ditegli che vi mando io.
Fe
Fe è il nuovo progetto di Zoink Games, team alle spalle di Zombie Vikings e di Stick it to the Man, il cui annuncio coincide anche con il lancio del programma EA Originals (che rinominerò più avanti) da parte di Electronic Arts. Se infatti Unravel è stato un precursore in questo senso, Fe è la dimostrazione lampante che il colosso americano ha chiare le potenzialità del mercato indipendente.
Fe è affascinante, forti tonalità di colore contrastanti ed accese, strutture poligonali, tanto platform ed interazione con l'ambiente ed un mistero da scoprire esplorando il mondo di gioco. Ha tutte le carte in regola per essere un prodotto di qualità.
Feral
Fra i vari eredi di Evolve figura anche Feral in cui, all'interno di un mondo dai forti toni fantasy, vestiremo i panni di un feroce carnivoro e vivremo la sua vita attraverso gli occhi della belva cacciando, scovando una tana ma anche lottando per il territorio e magari anche cercando di salvare la pelle in alcuni casi. Saremo anche dei cacciatori esperti ma non vuol dire che siamo anche i più grossi.
Le meccaniche della fiera unite ad una direzione artistica dai colori piatti e vivaci lo rendono un titolo da tenere d'occhio. Purtroppo sembra che la demo disponibile sul sito della software house sia stata rilasciata troppo frettolosamente e presenti diversi problemi, ma se avete tempo dategli un'occhiata.
Finding Paradise
Finding Paradise arriva quest'estate ed è il sequel diretto di To the Moon. Non devo aggiungere altro.
For Honor
For Honor mi ha piacevolmente sorpreso. O meglio, si è confermato il titolo di qualità che mi aspettavo e su cui non vedo l'ora di rimettere mano. Devo ringraziare i ragazzi di Ye's Games Bologna per avermi datto l'opportunità di testarlo in occasione della closed Beta (o Alpha, non ricordo sinceramente) poiché a causa di problemi con il mio account Uplay non ho potuto riscattare il mio codice. E il titolo si è dimostrato all'altezza delle aspettative. Tattico ma al contempo riflessivo, in grado di offrire sensazioni estremamente diverse a seconda del guerriero che ci troviamo ad impersonare. Incredibilmente, poi, mi son riuscito a sentire all'interno di un vero e proprio scontro all'arma bianca nonostante l'effettiva funzione "carne da macello" a cui sono adibiti i minion.
L'unico dubbio che resta è quindi legato alla campagna singolo giocatore che potrebbe rivelarsi come un semplice tutorial per quelli che sono i veri scontri online (ma speriamo che non sia così).
FrostPunk
11 Bit Studios, team di sviluppo che ci ha donato lo scorso anno "This War of Mine", ha annunciato qualche mese fa Frostpunk, action survival ambientato in un paesaggio glaciale e caratterizzato da forti elementi steampunk. Purtroppo non si sa altro per il momento (e conoscendo la mia fortuna, nuove informazioni saranno rilasciate 10 minuti dopo la pubblicazione di questo articolo molto probabilmente) ma il fatto che sia un lavoro degli 11 Bit e l'aver letto "steampunk" sono già un'acquisto assicurato per quanto mi riguarda.
Ghost of a Tale
Lo scorso anno, Ghost of a Tale era finito negli extra della lista per i numerosi dubbi legati sia alla possibile data d'uscita (e infatti eccoci qua) sia su quella che potesse essere l'effettiva qualità del prodotto dato che a lavorarci era, e cito testualmente, "un solo povero cristo".
Ora però la situazione è cambiata, il team si è esponenzialmente espanso, è molto attivo sui social e c'è una finestra di lancio concreta (prima metà del 2017) sui cui gli sviluppatori puntano molto.
Non si sa ancora nulla su una possibile versione Playstation 4 del titolo (previsto al momento su Xbox One e PC) ma i ragazzi hanno tenuto a precisare che è loro intenzione realizzarla (con mia somma gioia per il solito discorso).
Gravity Rush 2
Non avendo mai avuto una Playstation Vita a a disposizione e non avendo ancora recuperato la remastered del capostipite della saga su Playstation 4, inizialmente ero rimasto pressoché indifferente all'annuncio di Gravity Rush 2. Ma con il passare del tempo, con i nuovi filmati e sopratutto dopo averne provato la demo devo ammettere che il mio interesse è schizzato alle stelle grazie sopratutto alla frenesia degli scontri, l'art direction e le meccaniche legate al controllo della gravità.
Insomma sto facendo più che un pensierino sull'acquisto dell'accoppiata primo e secondo.
Gris
Gris è un progetto ancora avvolto dal mistero sotto molti aspetti. Facendo qualche ricerca non sono stato in grado di scovare praticamente alcun ché, ho perciò deciso di rivolgermi direttamente agli sviluppatori per ottenere qualche informazione. E devo dire che, per quanto abbastanza ermetiche, le loro poche risposte si son rivelate utili.
Ma andiamo con ordine. Di Gris a colpire è sicuramente la direzione artistica, fatta di tonalità delicate ricavate dall'utilizzo degli acquerelli per caratterizzare la protagonista ed i vari ambienti di gioco.
Ma c'è sopratutto un altro motivo per cui sono estremamente ansioso di mettere le mani su questo progetto. L'ispirazione a Journey (uno dei prodotti videoludici che più mi sono rimasti impressi nell'ultimo deccennio) è palese, e spero quindi che la tematica del viaggio venga rielaborata e ridefinita anche da questo piccolo team euro-nipponico.
Halo Wars 2
Ovviamente se c'è odore di Halo nell'aria, quel Halo non mancherà di certo nella mia lista. Ed ecco infatti Halo Wars 2. Il primo capitolo purtroppo ho avuto modo di recuperarlo soltanto un paio di anni fa e di questo me ne pento, ma nonostante ciò l'ho apprezzato davvero molto.
Wars è infatti quello che in principio sarebbe dovuto essere Halo, vale a dire un RTS sci-fi per Mac, poi sappiamo tutti com'è andata a finire e come il mercato degli FPS su console non sarebbe mai più stato lo stesso.
Ma nonostante questo si è rivelato una strategico fantastico da giocare addirittura su console e con questo sequel 343 Studios e Crative Assembly vogliono proprio spingere sull'acceleratore su più fronti.
Per prima cosa l'ecosistema creato da microsoft fra PC e Console permetterà di godere anche del supporto di mouse e tastiera aprendo così nuove opportunità al brande.
Seconda cosa, è palesemente un bigger and better di quanto offerto dal titolo originale, più unità, mappe più grandi, effetti particellari ed ambienti di gioco più dettagliati ed una storyline dalle premesse intriganti.
Insomma un must.
Harold HALIBUT
Harold Halibut h diversi motivi per intrigarmi. Innanzi tutto è un'avventura grafica in stop motion (alla Neverhood per intenderci) realizzata interamente con elementi scenici reali, dai protagonisti agli ambienti di gioco. Inoltre è un'avventura sci-fi sottomarina, in cui vestiremo i panni di Harold, intrappolato all'interno di una navetta spaziale precipitata su un pianeta interamente acquatico e con il doppio incarico di cercare di riparare la nave e di scoprire quali misteri l'astronave ed il mondo che lo circonda hanno da offrire.
Hellblade: Senua's Sacrifice
Di Hellblade ne ho parlato in più occasioni e l'unico dubbio che ancora resta è legato al combat system su cui ancora non riesco ad esprimere un giudizio concreto in balia tra la forse effettiva staticità degli scontri ed il fascino dei duelli a singolar tenzone.
Tolto questo, sulla direzione artistica non si discute ed un discorso non dissimile vale per quanto concerne la narrativa che va a toccare tematiche come la follia e la psiche umana all'interno di un contesto a metà strada tra la storia ed il mito della cultura celtica.
Speriamo solo che le notizie quest'anno siano più concrete e che il 2017 sia l'anno definitivo del rilascio.
Hello Neighbor
Avete presente Alien: Isolation? Bene ora immaginate che al posto dello Xenomorfo ci sia un misterioso uomo e che il vostro obiettivo sia quello di intrufolarvi nella sua dimora per scoprire quali oscuri segreti abbia da nascondere.
Ovviamente non sarà un compito facile poiché non è bello entrare nella casa altrui senza permesso, preparatevi quindi a tentare di sfuggire alle grinfie del vostro vicino indispettito dalla vostra presenza e dalla volontà di non far venire a galla ogni suo oscuro segreto.
Questo è Hello Neighbor.
Hob
Con Hob si apre una piccola parentesi su una coppia di titli da me attesi spasmodicamente (forse il secondo è il gioco che aspetto di più per il 2017) di cui ho parlato fino allo sfinimento e di cui c'è ormai poco da aggiungere.
Di Hob sopratutto non sono così tante le novità emerse nel corso del 2016, con gli sviluppatori concentrati nello sviluppo che hanno condiviso solo nuove versioni giocabili degli stage già mostrati. Valgono quindi i soliti discorsi: una fascinosa narrazione ambientale e priva di dialoghi, una struttura non lineare del mondo di gioco che lascia quindi completa libertà al giocatore ed una direzione artistica che fa di forme semplici e colori piatti il punto di forza (cosa che io adoro).
Horizon: Zero Dawn
Il secondo titolo era facilmente intuibile da chi mastica un po' i miei social di riferimento. Horizon: Zero Dawn è infatti con molte probabilmente il titolo che attendo maggiormente per questo 2017.
Guerrilla Games ha tenuto a precisare come quanto mostrato fino ad ora del gioco sia solo una parte piccolissima e di come il mistero sarà il motore trascinante delle vicende (cosa positiva per un open world). Altro elemento emerso che ha da subito attirato la mia attenzione è di certo la presenza di un vero e proprio ecosistema delle macchine zoomorfe che non si limiteranno quindi semplicemente ad "esistere" nel mondo di gioco ma saranno parte attiva di esso.
Impossible bottles
In Impossible bottles vestiremo i panni di un bizzarro scienziato intenzionato a risolvere il problema della crisi energetica globale. E quale modo migliore per farlo se non costruire segretamente degli immortali Golem sotto terra attivi 24 su 24 e attaccarli illegalmente alla griglia elettrica mondiale? Detto fatto. C'è solo un piccolo problema, i Golem iniziano pian piano a disobbedire e sarà nostro compito riportarli sotto il nostro controllo risolvendo dei puzzle e scongiurare così un potenziale disastro per il mondo intero.
Ovviamente credo che sia più che palese, oltre al concept di base, quale sia l'elemento che mi attira di più del titolo.
Kona
Kona è un'avventura a metà strada tra l'investigativo, il survival e l'horror sovrannaturale. Ci caleremo infatti nei panni di un'investigatore chiamato ad investigare sugli strani avvenimenti che stanno accadendo in una piccola contea canadese. Gli sviluppatori hanno però deciso di affiancare a questi elementi a tinte horror altri ben più "terreni". Le intemperie saranno infatti all'ordine del giorno e non sarà raro incrociare il proprio cammino con branchi di lupi in caccia ed altri animali feroci.
Il tutto condito da un'atmosfera anni '70 che non fa altro che aumentare il mio interesse.
Lightseekers
Lightseekers è un prodotto che in molti non si aspetterebbero di vedere in una classifica dei titoli più attesi, a causa della sua natura, eppure eccoci qua.
Come poterlo descrivere se non come l'evoluzione di tutti i derivati di Skylanders?
Allora andiamo con ordine. Di base abbiamo un titolo che fa della commistione fra videogioco e statuine il suo punto di forza. Ma gli sviluppatori sono andati oltre e hanno creato un sistema transmedialmente ludico che adatta il prodotto a varie piattaforme di gioco.
Di base abbiamo infatti un action RPG fruibile sia su tablet che su PC. A questo si aggiungono le sovracitate statuine (più grandi e dettagliate di quelle proposte da Activision, Nintendo e Disney sino ad ora, e articolate), un intero gioco di carte, fumetti, filmati ed un sistema di realtà aumentata che permetterà di vedere le carte prendere vita sullo schermo.
Stando agli sviluppatori, inoltre, ognuno di questi elementi "extra" interagirà con il titolo base sbloccando così ulteriori elementi al suo interno.
In sostanza un sistema vivo e potenzialmente espandibile all'infinito (grazie anche al forte legame che gli sviluppatori hanno intenzione di instaurare con la community che dovrebbe crearsi attorno al brand).
Ora, posso capire che un progetto del genere possa non essere digerito da tutti e possa far storcere il naso a molti vista anche la sua natura sia ibrida che, sopratutto Free to play (e questo fa capire come l'acquisto degli altri componenti oltre al gioco base sarà fondamentale), ma buttarci un occhio per capirne il potenziale non costa nulla (e le statuine son veramente fighe).
Mass Effect: Andromeda
L'N7 Day prima e i The Game Awards poi, ci hanno regalato i primi concreti stralci (se non si considera l'evento organizzato da Sony dedicato alla presentazione di Playstation 4 Pro) della trama e del gameplay di Mass Effect Andromeda (contendente al titolo di gioco più atteso dal sottoscritto assieme al Horizon: Zero Dawn su cui già ho speso sin troppe lodi).
Che si può dire del nuovo capitolo della saga sci-fi creata da Bioware? Per quanto mi riguarda, il primo pensiero è stato :"è un Mass Effect 1 sotto steroidi" e credo che sia una descrizione più che azzeccata.
Optare per un'avventura che concentra il suo interesse sulla scoperta sull'incontro e scontro con l'ignoto, priva delle incombenze dovute alla minaccia dei Razziatori, ha permesso agli sviluppatori di dare ampio spazio all'esplorazione. I mondi si fanno quindi più api, meno guidati, ricchi di luoghi segreti, creature esotiche (organiche e non) e nuove razze aliene con cui interagire.
A quanto pare però anche il combat System, per quanto fedele alla tradizione è stato nettamente migliorato, a quanto pare, più dinamico e che finalmente sembra permettere una maggiore libertà d'approccio al giocatore grazie ad una creazione del personaggio non più vincolata a classi predefinite.
Discorso simile anche per un'altro dei cardini della serie: le scelte morali. L'abbandono del canonico sistema paragon/renegade non renderà più esplicite le conseguenze delle varie opzioni dialogiche così da dare un maggior tocco di credibilità al tutto.
Al momento sono due i dubbi che mi attanagliano: il primo e l'effettiva esplorabilità degli ambienti di gioco. Il gameplay mostrato ha affiancato a qualche stralcio di paesaggio desertico presumibilmente vasto un più ristretto canion erboso. La speranza è appunto che quest'ultimo sia solo una piccola porzione di un'area ben più amplia e non la sua totalità.
Il secondo riguarda le animazioni facciali che non si sono rivelate troppo convincenti.
Tolti questi due nei però la mia volontà di salire sul ponte di comando della Tempest e partire per una nuova avventura intergalattica resta sempre salda ed il 23 Marzo non è distante.
Memories of a Broken Dimension
Memories of a Broken Dimension ha tutte le carte in regola per essere un'esperienza unica del suo genere, in bilico tra l'onirico ed il decadente post moderno ci porterà a viaggiare attraverso la frammentaria memoria conservata all'interno di un sistema di ricerca malfunzionante.
Insomma, stando alle premesse, Memories of a Broken Dimension potrebbe essere uno dei più fulgidi esempi di arte ludica del 2017.
Monster Hunter: Stories
Con Monster Hunter Stories, fra blog, pagina, IloveVG e chissà che altro vi ci ho fatto una testa così, quindi credo che non sia necessario parlare del titolo in sé quanto più della mia incrollabile speranza nel vederlo pubblicato anche al di fuori del sol levante. In Giappone infatti lo spin-off della saga di caccia ai mostri è già uscito ad Ottobre mentre ancora non si sa nulla di una possibile release occidentale.
Che il 2017 sia l'anno giusto? Speriamo.
Morning Men
IL futuro di Morning Men potrebbe essere definito come "post-apocalittico" viste le terre desolate, i rottami ed i resti di quelle che erano floride civiltà e le abitazioni sotterranee a nido d'ape. Eppure non è propriamente così. Il mondo sci-fi del gioco è semplicemente in costante decadenza, l'uomo semplicemente ha fatto il suo tempo e la natura ha reclamato il diritto di riappropriarsi di ogni spazio che le era stato sottratto.
È qui che prenderà il via l'avventura di un gruppo di personaggi stanchi di questa vita da accattoni e raccoglitori di rottami abbandonati.
Se le meccaniche sono quelle tipiche della ruolistica a turni con un party variegato che sarà impegnato contemporaneamente ad esplorare il mondo di gioco ed a combattere gli avversari in scontri a turni, a risaltare è sicuramente il comparto artistico ispirato a quelli che sono gli stilemi dei classici del fumetto di fantascienza.
Mosaic
Mosaic, il nuovo progetto di Krillbite Studio (team di sviluppo alle spalle dell'horror Among the Sleep), ha catturato la mia attenzione sin da subito. In sostanza quella che è a tutti gli effetti un'avventura grafica punta e clicca ci porterà ad esplorare della vita adulta ed i problemi ed i piccoli e grandi drammi che la caratterizzano. In primo luogo l'apatia causata dalla ripetitività di un lavoro monotono ed alienante che porta al completo isolamento emotivo del soggetto. A questo punto però si sfocia nell'onirico e nel surreale con strani ed inspiegabili avvenimenti che inizieranno pian piano a coinvolgere il protagonista. Al momento non si sa altro ma queste informazioni ed il trailer di presentazione sono stati più che sufficienti per stuzzicare decisamente il mio interesse.
Nex Machina
Avete presente Matterfall, lo shoot 'em up in esclusiva per Playstation 4 di cui si son praticamente perse le tracce dopo l'annuncio? Bene, a quanto pare sembra non essere l'unico progetto su cui sono a lavoro i ragazzi di Housemarque. Nel corso dell'ultima edizione della Playstation Experience hanno infatti presentato Nex Machina, shooter con visuale isometrica da forti rimandi alla cultura Cyberpunk e che riprende molte delle atmosfere, del design e delle musiche che hanno caratterizzato lo sci-fi e l'action degli anni '80. Non credo che ci sia molto altro da aggiungere per farvi comprendere il perché, per quanto mi riguarda, questo sia un acquisto obbligatorio di quest'anno.
Nier: Automata
Una dei miei più grossi rimpianti videoludici è sicuramente quello di non aver potuto mai giocare l'originale NieR (sto provvedendo in tutti i modi per cercare di colmare questa lacuna ma visto l'attuale costo medio del titolo non è affatto un compito facile). Questo mio rimpianto si è quindi soltanto accentuato all'annuncio prima e alla prova della demo poi di NieR: Automata, secondo titolo del brand in arrivo a Febbraio.
Dopo la mia breve prova, Automata ha rispettato, se non superato, tutte le mie aspettative. Non avevo grosse pretese sul comparto grafico le cui magagne sono però coperte da un comparto artistico di prim'ordine ma sopratutto il combat system si è dimostrato di altissimo livello, esaltato da un sapiente uso della telecamera la quale, in completa autonomia, cambia costantemente la prospettiva di gioco mutandone così le meccaniche. Si passerà dall'Hack n' slash più puro a cui Platinum Games ci ha abituato nel corso degli anni sino a delle vere proprie fasi da shooter con visuale isometrica, il tutto ocn una naturalezza sconcertante.
Night in the Woods
Night in the Woods è un progetto molto interessante in cui l'avventura, il mistero ed una certa vena horror la fanno da padrone. Già dai trailer si intravedono diversi elementi che possono far fare il salto di qualità a questa produzione. Se di per se la presenza di qualcosa di oscuro ed inquietante all'interno della foresta che da il titolo al gioco non fosse già abbastanza intrigante aggiungeteci l'analisi di quella che è una vera e propria caduta liberà nell'abisso della follia da parte del protagonista ma anche di tutti gli altri abitanti della cittadina e l'indubbia qualità del comparto artistico per avere la conferma del fatto che quello con cui abbiamo a che fare è un titolo dall'enorme potenziale.
Northgard
Shiro Games è la software house responsabili di una delle perle indie da me più apprezzate degli ultimi anni, vale a dire Evoland (della quale ho curato la recensione del secondo capitolo per IloveVG e alla quale ho dedicato un intero video nel mio canale youtube).
Ora il piccolo team ha deciso di cambiare decisamente le carte in tavola.
Northgard è un RTS di stampo classico che fonda le sue radici nella cultura e nella mitologia norrena, setting affascinante che potrà dar luogo a diversi espedienti ludici e narrativi interessanti.
Al momento, il trailer di presentazione ha scalfito, presumibilmente, solo la superficie della produzione, ma tanto basta per palesarne una certa qualità di fondo.
Nel mentre continuo a implorare qualsiasi divinità vichinga o meno affinché gli sviluppatori possano riprendere i lavori di un altro progetto purtroppo sospeso a tempo indeterminato: Until Dark.
No Truce with the Furies
Come avvenuto poco sopra con Memories of a Broken Dimension, non è facile neanche parlare di No Truce with the Furies. Dopo aver fatto qualche ricerca extra sul titolo, che mi aveva accattivato grazie al suo comparto artistico (il cui stile è definito dagli autori come "fantastico realismo"), il quadro che ne è emerso è al contempo estremamente affascinante quanto complesso da descrivere.
Volendo semplificare il tutto, il gioco può essere definito come una sorta di gioco di ruolo investigativo in cui le scelte morali la fanno da padrone e che trae ispirazione da pilastri del genere come Planescape non disdegnando però alcune influenze da Kentuky Routh Zero (mia grave mancanza che ho in arretrato da parecchio tempo, quindi prendete per buone le parole degli sviluppatori).
L'analisi della psiche umana in tutte le sue sfaccettature ed il potere della parola che, sempre a loro dire, sarà il punto focale degli "scontri" all'interno del titolo possono solo che far aumentare la mia curiosità per un progetto ancora avvolto da una fitta nebbia di mistero.
Overland
Se seguite il mio canale youtube saprete sicuramente quanto io abbia apprezzato Xcom: Enemy Unknown e di come quest'ultimo abbia cambiato drasticamente il mio punto di vista riguardo il genere degli strategici a turni.
Beh quelle non erano di certo soltanto parole al vento, e a dimostrarlo c'è un proprio Overland.
In questo titolo procedurale con ambientazione post-apocalittica (pane per i miei denti) guideremo un gruppo di sopravvissuti in un viaggio della speranza attraverso le lande "desolate degli Stati Uniti. Una sorta di road movie in sostanza dove generi e meccaniche si ibrideranno costantemente.
Se infatti ci muoveremo e compiremo azioni all'interno di piccoli scenari che andranno a creare una vera e propria scacchiera dovremo dovremo costantemente recuperare materiali e risorse necessarie alla nostra sopravvivenza. Infatti se cibo, acqua e gas saranno bisogni di primaria importanza altrettanto rilievo avrà la ricerca di armi ed oggetti finalizzati alla difesa personale dei membri del gruppo. Le minacce ambientali saranno una costante dagli incendi, ai predoni sino ad arrivare a mostruose e misteriose creature mangia uomini.
Notevole importanza sarà data alle scelte dei giocatori che influenzeranno pesantemente sulla partita. A detta degli sviluppatori anche in questo caso sarà fondamentale utilizzare la testa per poter progredire al meglio ed al contempo stare in pace con la coscienza. Decidere se rischiare il recupero di una tanica di carburante vicino alla tana di una bestia affamata o scegliere tra il salvare la vita ad un sopravvissuto ma privo di particolari talenti o soccorrere un ferito (sacrificando così parte dell'equipaggiamento) guadagnando uno specialista in qualche settore abbandonando o l'uno o la'tro al proprio destino saranno azioni all'ordine del giorno in Overland.
Al momento il titolo è atteso su PC ma ho sfinito così tanto la vita allo Studio Finji che credo a questo punto che una release su console casalinghe non sia così improbabile 😈
Persona 5
Non so quante volte abbia raccontato questa piccolissima storiella triste. Per anni mi ero ripromesso che Persona 5 sarebbe stato l'ultimo acquisto che avrei fatto al lancio per Playstation 3 prima di passare alla generazione successiva.
A quanto pare non potrò mantenere la parola ma sembra proprio che quest'anno potrò finalmente giocarci.
Prey
Due anni fà mi si spezzò il cuore alla notizia della definitiva cancellazione di Prey 2, seguito diretto dell'originale Prey ma che questa volta ci avrebbe fatto vestire i panni di un cacciatore di taglie in un pianeta alieno. In pratica un gioco su Boba Fett (capite bene quindi quanto io fossi in Hype dal primo reveal trailer).
Non tutto però è andato perduto, il brand è passato in mano ad Arkane Studios (le menti alle spalle di Dishonored) che hanno deciso di resettare tutto, ripartendo da zero, sin dal titolo, semplicemente "Prey".
Vi ho già detto che io apprezzo le ucronie, i passati alternativi ed i bivi storici e Prey ne fa sapiente uso. Il presidente Kennedy sfugge all'attentato che avrebbe messo fine alla sua vita e decide di potenziare il programma di ricerca spaziale, in collaborazione con l'Unione Sovietica, che porterà nel corso dei decenni successi alla creazione della stazione Talos 1 nella quale vengono portati avanti esperimenti sulla vita extraterrestre (scoperta negli anni '50) utilizzando cavie umane. Una di queste è il protagonista che impersoneremo, Morgan Yu.
Questo è all'incirca tutto ciò che è emerso dal reveal di giugno ad oggi ma da qui si aprono numerose porte verso altrettante possibilità. Dai filmati mostrati il rapporto tra Morgan e gli alieni (i Typhon) è più che ambiguo, non è chiaro se essi siano effettivamente alieni sfuggiti al controllo e pronti alla fuga oppure se sia tutta una farsa, un'allucinazione del protagonisti, insomma un thriller fantascientifico dalle premesse intriganti.
Aggiungeteci poi una direzione artistica spettacolare che mescola art decò, modernismo e fantascienza rendendo la Talos un mondo di gioco affascinante (e da quel poco che abbiamo avuto di ammirare non possono che mancare voli pindarici in memoria di Rapture e dello Sprawl) e sopratutto liberamente esplorabile, sia all'interno che all'esterno.
Ultime, ma non meno importanti, le meccaniche di gameplay legate alle abilità umane ed aliene. Dai piccoli mostri denominati "Mimic", ad esempio, apprenderemo l'ormai arcinota capacità di trasformarsi in qualsiasi tipo di oggetto (tazzina del caffé rulez). Queste inoltre potranno essere combinate per ottenere effetti aggiuntivi ed essere usati per tattiche di combattimento e fini di ogni sorta.
Insomma, se la morte del vecchio progetto lascia comunque una cicatrice indelebile, ciò che è diventato di certo non lo farà rimpiangere.
Prey for the Gods
Si mai dovessi essere in grado di stilare una mia Top 10 videoludica assoluta (non contateci troppo) di certo Shadow of the Colossus ne farebbe parte.
Ed è impossibile non citarlo quando si pensa a Prey for the Gods, perché gli stessi ragazzi di No Matter Studios hanno ammesso che il progetto è in parte un vero e proprio tributo al capolavoro di Fumito Ueda.
Ma se il geniale game director nipponico è un maestro nell'arte minimalista e sottrattiva, il piccolo team americano (son tre ragazzi) ha deciso di riempire di più elementi possibili il proprio gioco. Se la caccia a quelli che sono a tutti gli effetti dei colossi sarà un'attività di primaria importanza, ad affiancarla ci saranno meccaniche survival in cui dovremo cercare di sopravvivere in ogni modo alle intemperie del freddo ed ostile mondo di gioco, cercare nuovi strumenti e potenziare il nostro equipaggiamento. Inoltre il combat system miscela elementi come la scalata e l'abbattimento dei colossi a capriole, attacchi rapidi e pesanti e schivate tipiche dei souls'like.
Insomma, forse non toccherà i picchi raggiunti dal team Ico nel 2005 ma di certo avremo tra le mani una perlina di tutto rispetto che omaggia con rispetto uno dei prodotti più importanti della storia videoludica moderna.
Project Wight
Nonostante a livello commerciale si sia rivelato un quasi completo disastro, Evolve ha lasciato una gran bella eredità ai posteri. Ed uno di questi eredi potrebbe essere Project Wight. In questo titolo infatti vestiremo i panni una mostruosa creatura (o per lo meno un cucciolo, specie nelle prime fase) che dovrà cercare in tutti i modi di sopravvivere allo sterminio della sua razza perpetrato dagli essere umani.
Per farlo dovremo ricorrere a tutte le risorse a nostra disposizione come la capacità di muoverci nell'ombra o spostandoci tra impervi cunicoli, sfruttare la super forza e la nostra mole per sconfiggere i nostri nemici e addirittura poter apparentemente planare usando delle specie di membrane per planare.
Il tutto in un contesto estremamente affascinante come quello della mitologia vichinga.
Sinceramente, visto l'esiguo materiale a disposizione non son convinto della potenziale pubblicazione del gioco entro la fine di quest'anno ma poiché non sono stati fatti annunci ufficiale da parte del team The Outsiders su una possibile finestra d'uscita ne ho approfittato per inserirlo in questa bella lista.
Pyre
I SuperGiant Games sono probabilmente uno dei team più talentuosi che bazzicano il media videoludico dalla scorsa generazione. Bastion è una pietra miliare contemporanea e Transistor è un titolo stupendo e sembra proprio che Pyre non sia intenzionato a sfigurare.
Questa volta dovremo guidare un bizzarro gruppo di vagabondi dispersi in una sorta di limbo in un viaggio che possa donargli la libertà da questo strano luogo. Per farlo dovranno partecipare ad una sorta di Sport sovrannaturale affrontando altre squadre di "anime dannate".
Una soundtrack ed una direzione artistica di prim'ordine come sempre, un gameplay intrigante ed un multiplayer che potrebbe rivelarsi tra i più divertenti dell'anno (specie se con gli amici) fanno del terzo progetto dello studio di sviluppo californiano uno dei più attesi per questo 2017 da parte del sottoscritto.
Quote
La censura, il controllo della cultura, sono da sempre una tematica sentita da ogni genere di artista. E di certo gli artisti videoludici non potevano essere da meno. Ed è proprio questo l'argomento che hanno scelto di trattare i ragazzi inglesi di Vindit nel loro nuovo progetto, Quote.
Ma non lo affronteremo, come sarebbe lecito aspettarsi, dalla prospettiva della vittima (che sia l'autore od il fruitore del mezzo culturale) bensì da quella del carnefice. Vestiremo i panni di Novella, sacerdotessa Bliss, dio dell'Ignoranza, ed il nostro compito sarà quindi quello di eradicare ogni stralcio di cultura presente nel mondo bruciando libri e distruggendo opere di vario tipo con lo scopo di compiacere la divinità e consolidarne il dominio su un mondo ormai morto.
Poco sopra ho citato Bastion, e Quote, per quanto riguarda la struttura dei livelli, le meccaniche di gameplay ed, in parte, il comparto artistico mi ricorda molto il capolavoro firmato Supergiant Games.
Da tenere sott'occhio.
Red Dead Redemption 2
So che in molti stavano aspettando questo momento della lista. E a ben vedere. In fondo è inutile girarci attorno, Red Dead Redemption è senza alcun dubbio uno dei migliori prodotti della scorsa generazione videoludica e probabilmente una delle migliore opere realizzate da Rockstar Games (Rockstar San Diego per essere precisi). Non sorprende quindi che milioni di giocatori abbiano seguito con trepidante attesa il momento in cui la software house avrebbe pubblicato l'annuncio ufficiale di un suo sequel diretto. Detto fatto, il breve teaser mostrato è potente, conquista nella sua sua ricchezza visiva nonostante sia povero "di ciccia" come si suol dire. Vaste pianure, villaggi coloniali, treni affiancati da bisonti in marcia, un gruppo di rinnegati a cavallo, la terra che brucia ed un lapidario monito. Tanto basta per conquistarci e per renderci impazienti e affamati di informazioni speranzosi del fatto che l'autunno non sia troppo lontano.
Certo potrei fare il bastian contrario e affermare che proporre un Redemption 2 piuttosto che un terzo Red Dead sia un po' da paraculi, un andare sul sicuro con il nome di maggior richiamo, ma sinceramente, va benissimo così.
Reset
Di Reset ve ne ho già sufficientemente parlato lo scorso anno (e se volete avere qualche informazioni passate qui) ma è finito in lista anche quest'anno per un motivo divertente. A due giorni dall'uscita ufficiale, il 16 Dicembre se non ricordo male, Theory Interactive ha annunciato nel proprio blog ufficiale che il titolo sarebbe stato rinviato al 2017. Non fa una piega.
Speriamo solo che questa prolungata attesa non duri molto, ti aspetto impazientemente Reset.
Resident Evil 7
Gennaio 2017 potrebbe essere una data storica per me. Potrebbe infatti segnare l'inizio di un possibile avvicinamento ad una saga storica che ho sempre ignorato come Resident Evil.
Resident Evil 7, con il suo deciso cambio di rotta, le atmosfere disturbanti, angoscianti, e la visuale in prima persona ha acceso in me una scintilla.
Beh ovviamente ha di certo aiutato la presenza di Richard Pearsey in qualità di sceneggiatore. Pearsey è infatti la mente che ha partorito la trama ed il canovaccio di F.E.A.R. e, sopratutto (per quanto mi riguarda), del mio adorato Spec Ops: The Line.
Direi che ho quindi più di un buon motivo per poter finalmente toccare con mano le potenzialità offerte da questa coraggiosa rivoluzione operata da Capcom.
Rime
Sinceramente? Rime si è salvato all'ultimo secondo dal finire nella sezione extra, e questo perché ormai il suo sviluppo mi aveva stancato. Mi ero stancato dei tira e molla con Sony, di come quest'ultima non si sia mai esplicitamente espressa sulla revoca dell'esclusiva sul titolo e di come gli sviluppatori invece non abbiano spiccicato mezza parola sul gioco limitandosi esclusivamente a confermarne l'esistenza. Ma questo non sarebbe neanche un problema (accade spesso) se non fosse che mi ritrovavo su twitter, di quando in quanto, foto di loro che si abbuffavano di ciambelle e dolci vari accompagnati da "stiamo lavorando per voi" et simila.
Ma come detto, Rime si è salvato. Si è salvato proprio perché da poco è stato pubblicato un nuovo filmato che mostra diverse sequenze di gameplay e meccaniche sino ad ora inediti e, sopratutto, una finestra di lancio non troppo distante (Maggio) e il passaggio ad una distribuzione non più esclusiva per Playstation 4 ma multipiattaforma, comprendente addirittura Nintendo Switch.
Ed è forse questo enorme cambiamento che ha però fatto emergere un problema all'interno della produzione. Sto ovviamente parlando del palese downgrade grafico, evidente sopratutto sul modello del protagonista.
Ma tolto questo, tolta comunque la perdita di fiducia in parte nei confronti di un team di sviluppo che non ha tenuto un comportamento propriamente professionale ed esemplare (un grosso publisher come Sony non arriva al punto di togliere fondi e rinunciare a l'esclusività di un progetto promettente come questo senza un valido ed "importante" motivo che purtroppo non scopriremo mai probabilmente), sarebbe estremamente ipocrita da parte mia negare che la volontà di vivere quest'esperienza sia fortissima. Maggio è vicino, speriamo soltanto che Tequila Works non ci giochi qualche altro scherzetto.
Routine
A quanto pare il 2017 sarà finalmente l'anno di Routine. Il gioco di Lunar Software dovrebbe finalmente vedere la luce. I riferimenti alla saga di Alien, specie in campo videoludico al recente Isolation, sono più che evidenti: un idea della fantascienza tipica degli anni '70, asenza totale di ogni tipo di HUD a schermo, luoghi claustrofobici e liberamente esplorabili, asettici e dominati da un silenzio soffocante ed angosciante spezzato soltanto dai rumori dell'ambiente circostante che finisce con l'accrescere una tensione palpabile sin dai filmati di gameply.
Se siete fan del capolavoro creato da Ridley Scott, tenetelo d'occhio, dovrebbe uscire a Marzo a meno di nuovi rinvii.
Ruiner
Ruiner è un Hack 'n slash che vuole rendere tributo a quel filone dell'animazione nipponica anni '80 che pescava a piene mani dalla letteratura CyberPunk (Akira e Ghost in the Shell su tutti) non disedegnando un pizzico di Dredd e Blade Runner.
Il protagonista del gioco è un violento sociopatico che percorrerà le violente strade di una una decadente metropoli futuristica in cerca del proprio fratello affrontando orde di agguerriti punk e psicopatici.
Aspettatevi tanta violenza, un gameplay adrenalinico, tanta musica synth e luci al neon e colori acidi di ogni sorta.
Saurian
In Saurian puoi essere un T-Rex. Ripeto, puoi interpretare un T-Rex.
Ovviamente si possono interpetare altri dinosauri e ci sono diverse meccaniche interessanti che lo rendono un simulatore degno di nota anche per chi come me mal digerisce questa tipologia di titoli ma... Sticazzi puoi interpretare un T-Rex!
Scalebound
Scalebound è un'altro di quei titoli su cui ormai c'è poco da dire altrimenti rischierei di ripetermi. I draghi son fighi, i mostri son fighi la tamarraggine è sopportabile e gli scontri non sembrano malaccio (ma con qualche riserva).
Insomma vediamo se Kamiya c'ha azzeccato o no questa volta.
EDIT: ogni anno a quanto pare io porto sfiga a qualcuno tra enormi rinvii e cancellazioni. Quest'anno Scalebound vince il premio "Lollo porta sfiga" senza potenziali rivali al titolo. Il motivo è semplice: pochi giorni fa, il progetto è stato cancellato. Probabilmente non sapremo mai i motivi alle spalle di tale decisione (si vocifera di forti screzi tra Platinum Games e Microsoft già dalla Gamescom 2016) ma ciò che è certo è che, a meno di eventuali miracoli, Scalebound non vedrà mai più la luce (almeno così come lo conosciamo).
Scarf: Walking with Souls
Scarf è arte della delicatezza. Forme sinuose, colori piatti ma leggeri, aree naturali che sfociano nel fantasy colme di vegetazioni e antichi monoliti e strutture che noi dovremo esplorare per scoprire i misteri che si celano nel mondo di gioco risolvendo enigmi di varia natura,
Questo è possibile grazie alla sciarpa magica indossata da protagonista che ha la capacità i mutare forma a seconda delle necessità (da un paio d'ali ad un deltaplano fino ad un motore ad elica).
Scorn
Ad inizio articolo vi ho parlato dell'infernale mondo di Agony.
Scorn condivide certamente con esso quell'intento di creare un universo che possa essere realmente disturbante per la psiche del giocatore, fatto di strutture organiche, decomposte in cui il macabro si fonde con l'onirico, un incubo ad occhi aperti a metà strada tra il fantascientifico ed il sovrannaturale.
Ho forse abusato sin troppo, nel corso di questo articolo, di paragoni ad Alien ma in questo caso l'ispirazione alle opere H.R. Giger (l'artista che ha dato vita allo Xenomorfo) è palese e non celata in alcun modo dagli sviluppatori. Ma se vuoi creare un mondo di cui non ha memoria che possa far sentire il giocatore spaesato, alienato fargli provare un certo disagio, ispirarsi all'artista svizzero è sicuramente la scelta migliore.
Al momento Scorn è atteso su PC entro la fine dell'anno ma non è impossibile credere ad un futuro annuncio di una versione per console casalinghe (sempre che i publisher non continuino a far le femminucce con la scusa del "non ve lo finanziamo perché è troppo inquietante". True story).
Sea of Solitude
Nel corso del 2016 non sono arrivate vere e proprie novità sul gioco in sé ma c'è stata occasione per rendere pubblica un'importante novità.
Sea of Solitude, infatti, proprio come Fe, è entrato a far parte EA Originals, l'iniziativa promossa da Electronic Arts finalizzata alla scoperta e al finanziamento di promettenti progetti indipendenti ai cui team andrà poi tutto il ricavato del prodotto finale.
Insomma se la paura di una qualche influenza da parte il colosso dell'industria è innegabile da parte mia (un publisher richiede comunque determinati standard, non solo qualitativi) devo ammettere che la prospettiva di vedere il progetto crescere più rapidamente e più in grande grazie agli ulteriori fondi ora nelle mani di Jo-Mei Games mi fa ben sperare.
Tengo a questo progetto, tantissimo, e spero che possa andare tutto nel verso giusto.
Shiness the Lightning Kingdom
Wakfu è la prima cosa che mi è venuta in mente appena sono entrato in contatto con Shiness the Lighting Kingdom, almeno per quanto riguarda l'art direction.
Per tutto il resto quello che è emerso è un solido action-RPG che trae ispirazione sia dal mondo tei titoli ruolistici occidentali ed orientali ma anche da action-adventure come la serie The Legend of Zelda ed Okami proponendo un mondo fantasy colorato e variegato ricco di enigmi e mostri da combattere.
Sometimes Allways Monsters
Sometimes Allways Monsters è un titolo che ci farà vestire i panni di un personaggio dal passato oscuro e misterioso che sembra apparentemente riuscito a lasciare alle sue spalle creandosi una nuova vita e ritrovando una certa stabilità.
Ma si sa, a forza di nascondere la sporcizia sotto al tappeto prima o poi ritorna, ed in qualche modo è ciò che accade qui ma saremo noi, con le nostre scelte ("choice" e "consequence" son parole ricorrenti del trailer di presentazione del progetto) a decidere se far riemergere questo passato e magari compromettere il nostro futuro o salvaguardarlo.
South Park The Fractured But Whole
South Park è forse una delle cose più belle realizzate dal genere umano. E The Fractured but Whole (sequel di quel Stick of Truth per cui continuo ad autoflagellarmi per non averci potuto ancora giocare) è un sogno che si realizza grazie all'ispirazione tratta dagli episodi dedicati alla figura del Procione (l'alter ego supereroistico di Cartman), fra i miei preferiti di sempre.
Ho già commesso peccato una volta, spero di riuscire a non ripetere l'errore questa volta.
Spiderman
Fra le esclusive Sony più attese per quest'anno c'è sicuramente lo Spiderman sviluppato da Insomniac Games. Del gioco in realtà non si sa più di tanto e, tolto il reveal trailer, non è stato mostrato praticamente nulla negli ultimi 6 mesi eppure quel poco è stato più che sufficiente a far schizzare alle stelle il mio interesse.
Qualcuno potrebbe anche dire che pretendere una release entro la fine dell'anno possa essere improbabile vista l'esigua mole di informazioni a nostra disposizione, ma ricordiamoci sempre che il 2017 sarà anche l'anno di Spiderman: Homecoming al cinema e quindi quale miglior occasione per lanciare il titolo se non a breve distanza dalla pellicola dedicata al giovane Peter Parker (c'è però da sottolineare il fatto che la produzione Insomniac non è un tie-in ma un vero e proprio titolo a parte equiparabile a quanto proposto da Rocksteady con la serie di Batman: Arkham)?
Stifled
La peculiarità di Stifled è sicuramente legata alle sue meccaniche. Il gioco è infatti un horror dalle meccaniche stealth basato sull'utilizzo del microfono. La nostra voce sarà infatti l'unico mezzo a nostra disposizione per poterci orientare all'interno del mondo di gioco. In sostanza più il suono da noi provocato sarà forte e più vedremo dell'ambiente circostante, come un vero e proprio radar. Questa però potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio poiché anche i misteriosi nemici sfrutteranno questa nostra capacità per cercare di individuarci. Dovremo quindi scegliere con attenzione quando e con quale tonalità dar sfogo alla nostra ugola per poter aggirare i pericoli e progredire nell'avventura.
Sundered
Togliamoci subito il dente, l'art direction è la prima cosa a risaltare in Sundered. Detto questo però il titolo di Thunder Lothus nasconde molte altre qualità. Quello con cui avremo a che fare è un vero e proprio metroidvania (quindi un action-adventure 2D liberamente esplorabile) accompagnato da una storia che indaga sulla follia della psiche umana.
Tacoma
Tacoma, ad opera di Fullbright (team di sviluppo alle spalle di Gone Home), si presenta come un titolo esperienziale fantascientifico con forti influenze, almeno per quanto riguarda gli ambienti di gioco, da parte dell'art decò.
Come avvenuto nel precedente lavoro del team, in Tacoma dovremo esplorare una stazione spaziale desertica per cercare di scoprire quale segreto abbia da nascondere e ricostruirne così la storia.
L'esplorazione e la narrativa ambientale sono quindi nuovamente i perni di una produzione che non dovrebbe tardare a fare finalmente il suo debutto su PC ed Xbox One.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild
Il 2017 potrebbe (e dovrebbe) essere l'anno della svolta per Nintendo dopo alcuni anni ricchi di numerosi titoli di indubbia qualità ma che non sono stati in grado di risollevare in maniera significativa le sorti di Wii U. A breve scopriremo se con Nintendo Switch le cose cambieranno, console che approderà anche forte del sostegno apportato da un nome di indiscusso richiamo com'è Zelda.
Breath of the Wild, infatti dipo diversi rinvii e numerosi silenzi si è finalmente mostrato in tutto il suo splendore a partire dall'E3 del giugno scorso e da quanto mostrato potrebbe essere la Killer application di cui Nintendo ha avuto bisogno in questi anni (sia per Switch che per WiiU, dove dopo vari rumor su una possbile cancellazione, è stata confermata l'uscita).
Tokyo 42
Tokyo 42 è uno dei progetti indipendenti più promettenti di quest'anno. La direzione artistica del gioco trae ispirazione da un connubio di elementi che si amalgamano alla perfezione tra loro tra cui spiccano sicuramente il Cyberpunk e la pop Culture nipponica.
Noi, in qualità di sicari, ci muoveremo all'interno di questa futuristica Tokyo fatta di grattacieli sovraffollati e dai colori piatti e sgargianti per completare i nostri incarichi e scoprire cosa cela dietro a certe oscure macchinazioni.
Il tutto ccompagnato da un gameplay dinamico e che ci lascia completa libertà d'azione e che pesca a piene mani da Hitman, dai primi Grand Theft Auto e dall'originale Syndicate.
Ah non dimentichiamoci poi della componente multiplayer che potrebbe essere un ulteriore fattore per spingere al massimo sul fattore della duratta del prodotto.
Vampyr
Molti di voi conoscono di certo i Dontnod come gli autori di Life is Strange. Pochi invece son quelli che se li ricordano per il loro precedente lavoro, Remember Me.
Ora però, con il loro nuovo progetto, Vampyr, sembrano essere tornati sui propri passi, forti anche dell'esperienza matura con la loro arcinota avventura grafica nel campo della narrativa e delle scelte morali.
Vampyr è a tutti gli effetti un action adventure open world con uno spiccato focus sulla narrativa e le scelte morali, scelta perfetta visto che, come avrete immaginato già dal titolo, vestiremo i panni di un vampiro in epoca vittoriana. Anzi meglio, vestiremo i panni di un medico vampiro, con tutte le complicazioni etiche e morali che la sua doppia condizione gli impone. Potremo scegliere quindi di seguire i nostri ideali cercando di salvare vite e cercando di domniare la nostra sete di sangue ma rinunciando ad utili poteri e indebolirci con il passare del tempo oppure dare libero sfogo ai nostri più profondi istinti demoniaci disinteressandoci totalmente di chi ci si para d'innanzi pur di portare a termine la nostra missione.
Insomma setting affascinante ed una narrazione dalle premesse promettenti. Dontnod fateci felici ancora una volta.
Voodoo
Ed eccoci al nostro secondo momento di "Orgoglio Nostrano"!
Anche di Voodoo vi ho parlato ampiamente in più di un articolo, invitandovi a prendere parte alla campagna Kickstarter del progetto (che mi dicono sia andata davvero bene).
Mi limiterò quindi a rinnovare i miei complimenti anche ai ragazzi di Brain in the Box ed invito voi a passare a fargli un saluto sulla loro pagina e a fargli sentire tutto il vostro apprezzamento per un titolo veramente promettente.
Warhammer 40000: Dawn of War 3
Visto quanto ho amato il capostipite della saga, è praticamente impossibile che io non nomini in questa lista WarHammer 40000: Dawn of War 3.
È vero, nel gioco base saranno presenti "solo" 3 razze (gli immancabili Space Marine, gli Eldar e gli Orki) ma, da quel che si è visto, tutte estremamente caratterizzate e ricche di nuove unità rispetto ai passati capitoli.
In più fanno il loro ritorno la costruzione delle basi operative assenti nel secondo capitolo.
Ovviamente le nuove potenzialità tecniche del team hanno permesso di realizzare mappe più vaste, articolate e visivamente d'impatto.
Peccato solo che non ho un PC decente e probabilmente non lo avrò entro la data di uscita del nuovo capitolo della serie targata Relic Entertainment.
We all End up Alone
E anche quest'anno è arrivato. È arrivato quel momento della lista in cui vi parlo di un gioco sul cancro.
A differenza di quanto però avveniva in That Dragon, Cancer (e ringrazio qualsiasi divinità per avermi fatto nascere in un mondo ed in un'epoca in cui esiste quel titolo) We all end up alone ci farà vivere direttamente l'esperienza della malattia. Il gioco si dividerà in 2 fasi ben distinte (un po' come in Catherine). Di giorno dovremo occuparci delle nostre cure, sfamarci, assumere i medicinali e cercare di mantenere attiva la nostra vita sociale.
Di notte, invece, entreremo nel mondo dei sogni e ci ritroveremo faccia a faccia con le nostre speranze ma anche con le nostre più profonde paure.
L'onirico prende il sopravvento e l'art direction da il meglio di sé.
Davvero molto intrigante.
We Happy Fiew
Per We Happy Few vale lo stesso discorso dell'anno passato fatto sta che ora è in dirittura d'arrivo su PC ed Xbox One, ma io probabilmente attenderò una probabile futura release su Playstation 4, ma se potete non fatevelo sfuggire.
What Remains of Edit Finch
La Playstation Experience di Dicembre ci ha regalato un graditissimo ritorno. Dopo tantissimo tempo finalmente è stato nuovamente mostrato What Remains of Edit Finch, titolo a metà strada tra thriller, horror ed onirico realizzato da quei geniacci di Giant Sparrow, autori del bellissimo Unfinished Swan.
Where the water tastes like wine
Lo ammetto trovare nuove informazioni su Where Water tastes like wine risalenti ad un periodo successivo a Dicembre 2015 non è stato facile, ma alla fine ce l'ho fatta.
Il gioco, ideato da uno da un ex membro di Fullbright, ci porterà ad intraprendere un viaggio negli Stati Uniti con lo scopo di raccogliere e scambiare racconti appartenenti al folclore americano con ogni possibile interlocutore.
Stando agli sviluppatori, infatti, non è esatto parlare di racconto per quanto riguarda la narrazione del gioco ma piuttosto come una raccolta di novelle popolari.
Un road game alla scoperta delle origini della cultura popolare statunitense, con un particolare focus per la tradizione afroamericana.
Il tutto accompagnato da una direzione artistica peculiare che fonde disegni a mano in 2D ad un mondo di gioco tridimensionale.
Un'opera estremamente interessante di cui purtroppo si parla troppo poco.
Yooka-Laylee
Il 2017 sarà l'anno di grazia anche per Yooka-Laylee, platform 3D che omaggia gli anni d'oro del genere risalente alla prima metà dell'ultimo decennio del ventesimo secolo.
Nel corso del tempo il titolo è stato sviscerato, sia da Playtonic Games che dalle varie testate di settore, in ogni modo facendoci scoprire ogni sua meccanica ed ogni altro elemento che lo caratterizzerà.
Io ve ne parlai approfonditamente al tempo della campagna Kickstarter, se volete quindi approfondire l'argomento dal mio punto di vista vi rimando a tale articolo.
Yonder: The Cloud Catchers Chronicles
Yonder:The Cloud Catchers Chronicles è uno Zelda-like dai toni estremamente dedicati che vedrà il protagonista partire per una'avventura che possa fermare un'oscuro male che inizia a farsi silenziosamente largo nella vastissima isola di Gemea.
Per farlo dovrà entrare in contato con alcuni antichi spiriti in grado di poterlo aiutare nell'impresa.
La cosa più affascinante, oltre alla direzione artistica, del progetto è di certo l'isola stessa contenente ben 8 diversi habitat con il proprio ciclo giorno/notte ed ognuno ricco di una specifica flora e fauna con cui sarà possibile interagire.
Progetto That Game Company
Ed eccoci giunti all'ultimo, ma non per importanza, pezzo pregiato della collezione. That Games Company, team di sviluppo che ha fatto dono al mondo della bellezza di Journey ha annunciato pochi mesi fa un nuovo e misterioso progetto non ancora presentato ufficialmente e privo di titolo.
Nonostante l'assenza praticamente totale di informazione a tal riguardo sappiamo che il gioco è già in sviluppo e non dovremmo attendere molto per poterlo fare nostro a quanto pare. Infatti 2017 campeggia vistosamente nelle varie immagini promozionali.
Insomma concludiamo alla grande con una nota di mistero e con uno dei più talentuosi studi in circolazione.
EXTRA
Vi ho comunque promesso una sezione Extra in cui avrei inserito tutti quei titoli che per un motivo o per un altro non sarebbero finiti in lista fra giochi confermati per non prima del 2018, titoli con scarsissime informazioni e di importanza secondaria per me, altri che anche se inseriti fra i prodotti di quest'anno probabilmente non vedranno la luce entro la fine di dicembre ed altri ancora sui quali ho qualche riserva ma andiamo con ordine.
Attesi, con riserva:
Dopo aver realizzato un video come quello di più di due anni fa sarebbe veramente da ipocrita da parte mia dire che della Crash N Sane Trilogy non mi interessa nulla ma è chiaro che Crash, specie nelle sue incarnazioni originali, sia sul piano della caratterizzazione del personaggio che, sopratutto, su quello delle meccaniche, è figlio di un'epoca, la seconda parte degli anni '90, ormai passata. E sarebbe anche da aggiungere a questo che già all'epoca non era possibile parlare di apice del genere in riferimento al marsupiale arancione.
Ma nonostante questo resta comunque una trilogia di sicuro fascino e divertente da giocare, vista la copia carbone realizzata per questa remastered e quindi, a prescindere dalle tantissime critiche che possono essere mosse (ci sarebbe anche da dire che la copertina fa abbastanza schifo), lo recupererò, mi divertirò e tornerò bambino.
Gigantic è un progetto interessante. Può in qualche modo essere definito come "l' Overwatch in terza
persona" in quanto caratterizzato da uno stile estremamente cartoon e da meccaniche tipiche dei moba-shooter in cui la coordinazione di squadra e la complementarietà tra i poteri dei singoli eroi la fanno da padrone. Ma sento da più parti opinioni non troppo convinte sull'effettiva qualità del progetto e sottolineandone diversi difetti. Ho quindi preferito non rischiare ed inserirlo negli extra.
Inner Chains è finito qui perché di quel gruppo di titoli fanta-horror di cui è ricca la lista è forse il più "debole" sia nei contenuti che nelle informazioni a nostra disposizione. In ogni caso resta il fascino di un mondo oscuro e cupo fatto di demoni e folli cultisti che subito fanno pensare a Doom che non può che attrarmi.
Knack 2 è un titolo che ha molto da dimostrare dopo lo strafalcione del primo capitolo, ma
l'inserimento della componente Coop e la speranza che gli sviluppatori abbiano imparato dai propri errori aggiustando così, per quanto possibile, il tiro mi hanno convinto a concedergli almeno una chance inserendo in questa sezione Extra.
Nioh è davvero affascinante, il comparto artistico, il setting e la mitologia nipponica mi attirano non poco ma purtroppo io non sono troppo avvezzo a quegli Action-RPG che si rifanno in maniera netta ai Souls e facendo della difficoltà uno dei cardini della produzione. Non è un difetto di certo ma purtroppo perde così punti in una mia potenziale classifica dei più attesi.
Uncharted the Lost Legacy è qui per un motivo molto semplice, seppur stand alone e con protagonista Chloe (grossa mancanza di Uncharted 4) resta a tutti gli effetti un'espansione per il quarto capitolo della saga, quindi ho preferito piazzarlo qua.
Rilasciati dal 2018
Cyberpunk 2077 è il nuovo progetto (che ormai in realtà conosciamo da diversi anni) di CD Project Red, i creatori della trilogia di The Witcher. Il titolo sarà un RPG open-world ambientato in un futuro ricolmo di decadenza in cui uomini e macchine sensienti condividono lo stesso spazio vitale con esiti tutt'altro che rosei. L'esperienza del team polacco nel campo della ruolistica ludica ed il setting fantascientifico di bladerunneriana memoria sono più che buoni motivi per poter attendere il titolo che però non vedrà la luce prima del prossimo anno (ad essere ottimisti).
Days Gone, in un primo momento, a caldo, mi aveva lasciato l'amaro in bocca per un semplicissimo motivo: gli zombie. Avevo sperato così tanto, con il primo trailer ed i primi minuti di gameplay mostrati, di avere finalmente a che fare con un titolo apocalittico open world ad alto budget che riuscisse finalmente a scrollarsi di dosso totalmente la necessità di inserire i non morti nel contesto narrativo e ludico concentrandosi, in questo modo, su un contesto più umano ed in qualche modo più crudo (l'uomo è l'unico responsabile della sua distruzione, non c'è virus che tenga). Ma, a mente fredda, con il passare dei giorni e riguardando più volte il materiale pubblicato mi sono accorto di quelle che sono le potenzialità di un titolo in cui i mangia carne diventano un'orda, un'ondata di marea, inarrestabile, attaccano con inaudita ferocia ed in massa il protagonista in maniera molto più viva e credibile di quanto proposto, ad esempio, da Dead Rising (dove sostanzialmente abbiamo a che fare con dei manichini in movimento). Fortunatamente sembra che un ruolo importante sia rivestito dal lavoro come cacciatore di taglie del protagonista che potrebbe quindi dare non poca varietà al gioco.
Spero solo che Bend Studio riesca ad inserire questo interessante elemento all'interno di un contesto vivo, mutevole in modo da poter creare una sorta di "ecosistema" delle isola vulcanica del pacifico in cui si ambienteranno le vicende.
Death Stranding è forse il progetto più ambizioso di Hideo Kojima che, libero dai vincoli imposti da Konami ha potuto dare libero sfogo alla sua creatività, dando vita a qualcosa dal potenziale fuori scala di cui ancora sappiamo davvero poco ma che, da quanto visto, potrebbe cambiare le carte per quanto concerne l'industria videoludica su tutti i livelli se quanto visto si rivelerà soltanto un assaggio di quanto l'eclettico game director nipponico.
God of War, senza numeri e senza sottotitoli, è un vero e proprio cambio di rotta per la saga su tutti i versanti. Cambia il setting in primo luogo. Non ci troveremo più nella Magna Grecia ormai privata dei suoi dei, ma nel selvaggio nord, al tempo dei mostri, in cui le divinità non avevano ancora imposto il loro volere. Ma a cambiare è anche il tono della narrazione. Kratos ha infatti creato una famiglia, o per lo meno una specie di nucleo familiare, ed ha un figlio di stirpe divina che sta addestrandolo a diventare un Dio ed a sua volta impara a ritrovare la sua umanità. Insomma una storia più intima e fortemente influenzata dal successo di The Last Of Us.
Ed il titolo Naughty Dog è stato probabilmente la causa anche alla base della nuova telecamera e al gameplay della serie. La prima è passata dall'iconica visuale fissa che si muoveva in maniera dinamica ed indipendente rispetto al giocatore ad una ad altezza spalla che segue l'eroe da una posizione ravvicinata, per quanto riguarda il secondo, è diventato più lento, meno frenetico con scontri che si fanno duelli ma senza rinunciare a boss di grandi dimensioni da abbattere brutalmente e viene dato molto più spazio all'esplorazione, con aree più ampie e con segreti da scoprire.
Indivisible è il nuovo progetto degli autori di Skull Girls, un interessante metroidvenia con forti elementi rpg che vanno ad intaccare la crescita del personaggio e del party oltre ad il combat system caratterizzato da un'ibridazione di elementi action e ruolistici. In più, poco tempo fa, è stata annunciata una collaborazione con lo studio Trigger per la realizzazione di un opening animata di alta qualità, come da tradizione dello studio nipponico. Se, in fine, voleste testare con mano il gioco è disponibile un prototipo giocabile gratuitamente sia in versione PC che Playstation 4.
Iron Harvest 1920 è uno strategico in tempo reale ucronico e deasel punk ambientato negli anni venti ispirato ai lavori dell'artista Jakub Rozalski in cui potremo prendere il comando di tre fazioni (più un misterioso nemico) che faranno largo uso di possenti mech da combattimento ed in alcuni casi anche orsi da battaglia per sopraffare gli avversari sul campo di battaglia. Se inoltre foste amanti dei giochi da tavolo, esiste anche un board game intitolato Scythe condivide lo stesso universo narrativo di Iron Harvest.
In sunto, il mio piccolo paradiso personale.
Il mio pensiero riguardo Kingdom Hearts 3 è in qualche modo "lunatico". Si tratta pur sempre di quello che dovrebbe essere a tutti gli effetti il capitolo conclusivo (almeno per quanto riguarda la linea narrativa principale della "trilogia") di una saga che ha accompagnato la mia crescita e che ha diversi elementi che sono rimasti impressi nei miei ricordi. Ma sono cresciuto, e a più di vent'anni, con una diversa maturità e diverse esperienze alle spalle, vengono a galla tutti problemi della produzione, tutte le banalità, tutti i buchi di trama, per non dimenticare poi il fatto che non sopporto Tetsuya Nomura e la sua banalità creativa e sopratutto per le sue discutibili doti di game director.
Ma anche qui, vale un discorso simile a quello fatto con Crash prima, forse per i ricordi, forse per un senso di completezza o forse perché, semplicemente, sono un po' testa di cazzo.
Per quanto riguarda Little Devil Inside non credo che ci sia molto da dire ormai, ve ne ho parlato in ogni salsa possibile. Quindi era lecito aspettarsi che io lo inserissi nella lista principale, peccato soltanto che il team lo abbia rinviato al 2018. Ovvio, i motivi son più che sensati, il team si è espanso, hanno cercato nuovi fondi e sembrano voler ingrandire enormemente il gioco rispetto ai piani originali. Come ulteriore consolazione c'è la conferma della presenza del titolo alle varie fiere di punta di quest'anno e la pubblicazione di una prima demo giocabile nei prossimi mesi.
Lost Ember è con molte probabilità il progetto più promettente tra quelli lanciati su Kickstarter nel corso del 2016. È vero, sarà necessario aspettare per poter mettere mano sulle avventure del lupo dai poteri sovrannaturali in grado di poter controllare altri animali nel corso di un'avventura alla scoperta di una civiltà scomparsa e di un passato fatto di speranze, ambizioni e fallimenti ormai occultato dalla natura che ha riconquistato la terra.
Sinner Sorrow fa dell'atmosfera il suo punto di forza senza alcun dubbio. Un incipit relativamente semplice come può essere quello che vede per protagonista maledetto costretto ad affrontare i suoi demoni interiori in un mondo oscuro ed angosciante ha dato modo agli sviluppatori di dare libero sfogo al team. L'uso di una palette cromatica tutta basata sull'uso di contrasto tra bianco e nero in combinazione con un design di personaggi ed ambienti di gioco da vero e proprio incubo hanno dato vita ad un mondo inquietantemente affascinante, almeno per quanto visto sino ad ora.
The Last of Us Part 2 è un altro di quegli annunci che causano in me una sorta di squilibrio. Durante la Playstation Experience, alla chiusura della conference d'apertura ho sperato con tutto il cuore che il titolo post apocalittico ai primi stadi di sviluppo non fosse il sequel di The Last of Us, ma alla comparsa del simbolo delle Fireflies mi son dovuto arrendere alla realtà dei fatti. Il finale del titolo originale era (passatemi il termine che userò tra tante immaginarie virgolette) "perfetto" per quel preciso contesto narrativo, una chiusa cinica e brutale pur nel suo essere potenzialmente aperto e che poteva aprire nuove strade al mercato dei Blockbuster pensati per un vastissimo pubblico.
Eppure eccoci qua. E Neil Druckmann, che lo si apprezzi o meno, non è uno sprovveduto ed è andato dritto al punto, tranquillizzando i fan (ma non solo) sulla bontà del progetto e sulla volontà di creare qualcosa di qualità, di solido, in grado di non vivere soltanto della luce riflessa dal nome che porta. Si tratta di retaggio insomma, ma di onorare tale retaggio e non di crogiolarsi su di esso.
Ed in più sarei un vero ipocrita a negare il fatto che sempre in quello stesso momento, alla comparsa di quel medesimo simbolo, un gridolino di gioia ha incominciato a crescere dentro di me per poi esplodere alla vista di due figure familiari, in fondo non è la prima volta che esprimo apprezzamenti verso il gioco no?
Michel Anchel ci vuole a tutti i costi far soffrire. Da una parte il 2016 è stato l'anno in cui l'autore francese ha confermato l'esistenza di Beyond Good and Evil 2 (che si vocifera verrà presentato come esclusiva temporale per Nintendo Switch il 13 Gennaio) dall'altra invece sono ormai troppi mesi che non abbiamo notizie di Wild, ambizioso progetto in cui vestiremo i panni di uno sciamano in grado di prendere il controllo di qualsiasi essere vivente in un mondo di gioco vivo e dalla forte componente multigiocatore.
Speriamo di tornare a sentirne parlare al più presto.
Titoli con poche informazioni
E questa categoria si apre proprio dal punto in cui la precedente si è conclusa. Beyond Good and Evil 2 è sicuramente uno dei progetti dei quali attendo con maggior trepidazione il reveal ufficiale. Dopo un silenzio di anni e dopo un teaser seguito dal vuoto cosmico, Ancel, come detto ne ha confermato l'esistenza, accompagnando le sue dichiarazioni con artwork che testimoniano la bontà delle sue parole. Se le voci dell'esclusiva annuale su Switch si dovessero rivelare vere, di certo dovrei aspettare ulteriormente per poter posare le mie avide mani sul gioco, ma son sicuro che ne varrebbe la pena.
Star Wars Battlefront 2 non è stato ancora mostrato ma è già risaputo che sia in produzione e sia prevista la sua uscita per l'autunno. In primis è interessante capire quali saranno i miglioramenti che DICE deciderà di apportare, se ascolteranno le critiche dei fan o decideranno di andare per la loro strada (cosa perfettamente condivisibile per la cronaca). In secondo luogo poi ovviamente c'è da capire quale possa essere il setting del gioco, se resterà ancorato alla trilogia originale o se esplorerà altre realtà come i prequel, le serie animate e la nuova trilogia.
Di Ancestors, primo progetto di Panache Digital Studio (team fondato da Patrice Désilets), sappiamo ancora molto poco. Ci è stato mostrato un teaser incentrato su quello che sarà il setting del titolo, vale a dire le varie tappe fondamentali della storia umana, dai nostri più lontani antenati sino all'era moderna. A quanto pare il titolo sarà diviso ad episodi (alla Hitman per intenderci), ognuno incentrato su una diversa epoca ma tutte caratterizzate da meccaniche affini al mondo degli action adventure e dei survival che muteranno a seconda dei casi.
Gli sviluppatori hanno promesso grosse novità per quest'anno, non resta che aspettare.
Ed eccoci finalmente giunti alla fine di questo lungo viaggio nella ludica del prossimo futuro. Questi sono la gran parte dei titoli che attendo per quest'anno e per quelli successivi. Ho detto "gran parte" per un motivo molto semplice. La lista era veramente veramente lunga, e sono arrivato ad un punto in cui (e credo si noti) in cui cominciavo a non poterne più e ho iniziato a cercare ogni scusa possibile per poter togliere roba. Ho, ad esempio eliminato la categoria con i titoli già usciti ma che quest'anno verranno pubblicati per le mie piattaforme di riferimento (come, ad esempio Flame in the Flood in arrivo il 17 Gennaio su Playstation 4), poi ho eliminato molti indie (tra cui Totem Teller, Moon of Madness e Mira, per cui un po' mi piange il cuore) o quasi privi di informazione e ho poi sacrificato molti dei most wanted 2018 e oltre come, ad esempio, The Last of Us Part. 2, Ni No Kuni 2, il titolo di Star Wars sviluppato da Visceral Games e Shenmue 3 proprio perché non ne potevo più di scrivere (anche se al contempo mi diverto un casino a farlo).
Spero comunque di esservi stato utile e di avervi magari ricordato dell'uscita di titoli a voi noti ma sopratutto per avervene fatti scoprire di nuovi.
Grazie ancora per aver sopportato la lettura di questo immenso papiro e buon 2017 videoludico a tutti!
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