lunedì 31 agosto 2015

Pixels: Troppa nostalgia può far male

 

I film tratti da videogames da sempre sono oggetto di critiche e non godono di ottima reputazione, ma tra queste ci sono ovviamente delle eccezioni. a ben pensare, infatti, le pellicole di questo genere sono divisibili in due macro categorie ben distinte: il film tratti dai videogiochi e i film ispirati al mondo videoludico. Nel primo caso, a partire dal cult (so bad it's so good ovviamente) Super Mario Bros sino ai Resident Evil che ci accompagnano dai primi anni 2000 sino ad oggi, i titoli di qualità si contano a malapena sulle dita di una mano. Ben diverso è invece il secondo caso, con titoli più o meno validi che sanno esportare al meglio il discorso videoludico al di fuori della zona di riferimento per inserirlo in un contesto cinematografico. Avalon, Tron e War Games sono soltanto alcuni dei tanti esempi possibili di un genere che esplora e porge il giusto tributo a quello che, nel corso del tempo è diventato il mezzo d'intrattenimento per eccellenza, non solo dei più giovani, ma anche di coloro che lo hanno visto nascere e crescere fino alla definitiva affermazione sociale.

Di questa seconda categoria fa parte Pixels, nuovo film di Chris Columbus che vanta nel suo cast
figure di spicco come Adam Sandler (non so se in senso negativo o positivo, devo ammetterlo) e Peter Dinklage. Sarà riuscito questo film a centrare il doppio obiettivo di intrattenere e allo stesso tempo essere rispettoso sia del materiale d'origine (i videogame dei primi anni '80) sia l'evoluzione del media? Nì...ma scopriamolo meglio insieme.



Le premesse narrative del titolo sono allo stesso tempo bizzarre e funzionali. Un messaggio di pace inviato nel 1982 nello spazio per un progetto di ricerca di vita extraterrestre viene mal interpretato da una razza aliena crede che le registrazioni dei videogame presenti all'interno della sonda siano una specie di dichiarazione di guerra. Lanciano così una sfida al pianeta terra ricreando i personaggi dei cabinati ed inviandoli a combattere sul nostro pianeta. Sarà compito di una band di nerd capeggiati da Sandler fermare la catastrofe.

Ecco queste sono le eccentriche premesse che in sostanza sono il sogno di tutti gli amanti dei
videogame: vedere i propri personaggi preferiti prendere vita dinnanzi a i propri occhi. La struttura fondante di questa commedia action sci-fi è quindi intrigante ma si perde spesso in un bicchier d'acqua. Molte delle gag divertono, ma altre non molto (specie quelle dello stesso Sandler, inespressivo come sempre e salvato solo dal doppiaggio).
Registicamente si alternano alcune scene ben girate e pulite, sia durante i vari attacchi alieni che nei momenti più rilassati, ad altre molto confusionarie (l'attacco di Galaga ad esempio).Nulla da dire invece sulle scelte di design digitale dei personaggi videludici trasposti in maniera perfetta dall'era 2D a quella 3D, con colori accesi e da un'effetto neon estremamente azzeccato.



I due veri problemi del film risiedono in due elementi, principalmente: la narrativa ed alcune tematiche trattate. Ma andiamo con ordine.

Molte sono infatti le discordanze logiche presenti all'interno del film. Molte meccaniche risultano poco chiare ed altre molto confuse. Ad esempio, gli alieni ricreano i Videogames, NON SONO i videogames, perché quindi Qbert dovrebbe essere un traditore? O meglio perché, se è stato creato, quando parla sembra come se fosse un vero abitante del pianeta alieno? E questa è forse una delle discordanze più semplici, che potrebbero essere spiegate in mille modi ma che restano molto vaghe e fumose nel film. Al contrario non c'è un minimo di chiarezza sulla questione dei "Trucchi". Carina l'idea di riproporre in versione reale i trucchi dei cabinati, con combinazione di tasti che permettono di avvantaggiarsi in maniera sporca. Sì carino, ma senza un minimo di logica, non viene mostrato il loro funzionamento o il perché sia possibile utilizzarli al di fuori dei videogame. Avrebbe avuto senso se i protagonisti si fossero trovati in un mondo virtuale, ma il loro, è il mondo reale di cui non vengono sconvolte in alcun modo le regole fisiche e quindi vedere una Mini teletrasportarsi senza alcuna spiegazione che non sia "Ha usato i codici" fa storcere molto il naso. Ma questa è solo una minima parte di un discorso approfondibile ulteriormente in separata sede.
Ma se le discordanze narrative possono essere sorvolate, altrettanto non si può fare sulle tematiche.
Il titolo infatti è un tributo al mondo dei videogames ed un tentativo di riportare alla ribalta una categoria di videogiocatori da sempre bistrattata, quella degli anni ottanta. Il problema è che ci si ferma qui ed anzi non c'è un minimo di analisi dell'evoluzione videoludica e sopratutto non c'è un riscatto del videogiocatore, e del mondo  dei videogiochi in toto, ma solo di quella generazione, andando invece, al contrario, a criticare in maniera goffa e superficiale quello che è il videogioco oggi con confronti che denotano come sia del tutto assente un lavoro di analisi sulla storia del media sino ai giorni nostri. Insomma, nonostante le buone intenzioni si scema nel qualunquismo da trentacinquenne frustrato che se ne esce con "Una volta i videogiochi erano più belli ora non hanno nulla" (ma ne parlerò meglio in un video a parte). Insomma si tenta di riscattare la figura del classico nerd ma si finisce con lo sminuire l'immagine del videogame.


Per il resto sicuramente un plauso va fatto al citazionismo che pernea tutta la produzione che non va a
limitarsi al solo campo videoludico ma, al contrario, si estende anche a tutta quella che era la cultura pop dei primi anni ottanta.
Interessante anche la soundtrack, in cui a risaltare è sicuramente la rivisitazione "epicizzata" di "We will Rock you!" dei Queen.




Insomma, Pixels è una buona commedia sci-fi estiva che sicuramente attira con le sue accattivanti premesse e con diversi momenti davvero ben riusciti. Peccato per una narrativa e sopratutto per un superficialità delle tematiche trattate che fanno storcere sin troppo il naso a chi vuole qualcosa di più da quello che dovrebbe essere uno degli emblemi di riscatto di un media che però, all'occhio dei non appassionati, risulta ancora ancorato a vecchi dettami e ne sminuisce, al contrario, tutte le evoluzioni.
Un film adatto ad una serata tra amici che riesce a strappare qualche risata e sicuramente interesserà coloro che riescono a coglierne le varie citazioni, e non solo quelle più esplicite.






venerdì 28 agosto 2015

Ecco il costume da Assassino di Fassbender per il film di Assassin's Creed



Fassbender che fa l'arabo ancora non riesco a vedercelo ma tant'è. Questa è la prima immagine dell'attore col suo completo da assassino per il film dedicato ad Assassin's Creed

giovedì 27 agosto 2015

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sabato 22 agosto 2015

George Miller per Man of Steel 2? Magari riescono a farmi interessare a Superman per una volta


Visto il ritardo con cui sto scrivendo questo post credo che difficilmente qualcuno potrebbe prenderlo come scoop quindi direi di focalizzarci più sulla mia opinione personale piuttosto che sulla notizia in sè, che comunque vi riassumerò tranquilli.

In sostanza, sono emersi alcuni rumors secondo cui George Miller, il papà della saga di Mad Max, salito alla ribalta con il recente Fury Road, nuovo capitolo delle avventure del guerriero della strada, possa essere il regista scelto per dirigere Man of Steel 2.

Devo essere sincero, se nonostante alcuni scivoloni abbastanza evidenti (Coff Coff Thor Coff Coff) la Marvel è riuscita a convincermi con il suo Cinematic Universe, lo stesso non posso dire del recente ed analogo progetto DC. Il motivo è presto detto. In primo luogo scimmiottare una manovra di mercato altrui, sopratutto quando si tratta di un progetto ormai ben oliato della concorrenza, difficilmente porta i suoi frutti, ed infatti fino a questo momento i piani della casa di Superman e Batman sembrano alquanto raffazzonate, con l'idea dello "Speriamo che funzioni" che fa storcere il naso a coloro che non sono fan accaniti (Prendiamo ad esempio il film "Suicide Squad", concentrare tutte le attenzioni di foto, rumor, news ed immagini del film sul fattore "Gnocca" di Robbie/Harley Quinn, , e sulla presenza di Joker, fa subito pensare che forse il film non abbia tutto questo reale appeal). In secondo luogo aggiungiamoci l'errata convinzione che Snyder sia questo grande regista e che "togliere a tutti i costi il colore" ai super eroi sia una buona idea e avrete un  gran bella frittata di titubanza da parte mia (neanche il trailer di Batman vs Superman è riuscito a scuotermi).

Ora però, forse qualcosa potrebbe cambiare proprio grazie al buon vecchio George che, nel caso venisse confermato, potrebbe sul serio dare una svolta a concezione del cinefumetto made in DC rendendo addirittura appetibile al grande pubblico un personaggio come l'uomo d'acciaio.
Insomma questo Man of Steel 2 con Miller alla regia potrebbe davvero spingermi a spendere con serenità per godermi sul grande schermo un film su Superman.

Incrociamo le dita.

mercoledì 19 agosto 2015

Pixar, fammi ri-innamorare con Coco


Tra i progetti cinematografici più interessanti di cui Disney  ha rivelato una data di rilascio nel corso del D23 Expo, ce ne è sicuramente uno targato Pixar. Fermo restando che  dopo la locandina di Luxo vicino a quel mondo mi ha incuriosito a bestia (per il lungo periodo) e Incredibili 2 è uno dei sequel che attendo di più, c'è da dire che, per il resto, la line up della casa d'animazione non mi abbia esaltato troppo (Toy Story 4 in particolare), ma c'è un'eccezione. Sto ovviamente parlando di Coco.
Il lungometraggio è ispirato alla cultura messicana ed in particolare al folclore che circonda la festività del Dia de los Muertos, con il giovane protagonista Miguel che avrà la possibilità di mettersi in contatto con i suoi antenati.

Non starò qui a parlare dei problemi burocratici che stanno attanagliando il film (Disney che tenta di registrare il marchio di una festività ha dell'assurdo), ma di quelle che sono le mie aspettative per il prossimo anno (e sarò stranamente molto conciso a rigardo).

Quello che infatti mi aspetto non è tanto una storia che se la possa battere con Toy Story o Up (per citarne un paio), anche se ovviamente la cosa sarebbe molto gradita, bensì che sia presente una ricercatezza artistica di primo livello, magari con sequenze legate al mondo dei morti oniriche se non psichedeliche e a tratti inquietanti, magari distaccate da quello che potrebbe essere il mondo reale di Miguel, con un'esplosione di colori su sfondi neri. E gli artwork (assieme alla locandina) mostrati fanno ben sperare a riguardo.
Insomma incrociamo le dita, manca soltanto un'anno all'uscita (e di mezzo mi toccherà sopportare Woody che flirta con la pecorara, detto in maniera dialettale).









In arrivo il reboot post-apocalittico di...Zorro!?!?


Io non sono mai contrario ai reboot se ben fatti e sopratutto non sono sicuramente contrario alle pellicole a tema post-apocalittico. Ma devo essere sincero, l'annuncio di La Lantina Cinema e Sobini Film mi ha un pochino...destabilizzato ecco.
Nel senso, Zorro...post apocalittico.

Perché? Avrei capito un reboot di Zorro, magari molto più steampunk, o altrimenti un film totalmente nuovo a tema post apocalittico (è il tipo d'ambientazione perfetto per una marea di storie) ma perché mettere per forza le due cose insieme? Cioè mi sembra un pochino superfluo e abbastanza pacchiano. Voglio dire creare dal nulla un giustiziere in un mondo post apocalittico è """""facile"""", non c'è alcun bisogno di scomodare uno spadaccino la cui leggenda è nata nel 1919!

Però, capiamoci, vedere uno spadaccino come Zorro in una versione futuristica, magari anche cupa e disillusa, non sarebbe un'idea orribile, e quindi non voglio sputare sentenze prima del previsto, ma diciamo che per ora son molto titubante.

In ogni caso le riprese inizieranno a Marzo del prossimo anno e quindi ci sarà molto d'aspettare e magari, con futuri nuovi dettagli potremmo avere un quadro più chiaro della situazione.

Più che altro è un po' ridicolo uno che disegna le Z sulla pancia della gente in un clima di totale disillusione e morte...ah già che Zorro è messicano...tutto apposto allora :D


martedì 18 agosto 2015

Recensione Ant-Man: Nella botte piccola c'è il vino buono


Sembra proprio che Marvel e Disney non sbaglino più un colpo (eccezion fatta per i film su Thor) per quanto riguarda l'universo cinematografico dei superoroi. La cosa più sorprendente è che le stelle più brillanti di questo firmamento sono quelle su cui in molti, per un motivo o per un'altro, non avrebbero scommesso mezzo centesimo. Nel 2008 è stato il caso di Iron Man (sicuramente non il più noto supereroe dell'epoca), è poi stata la volta del riscatto di Captain America con un secondo film (The Winter Soldier) che ha saputo far ricredere tutti su quali potessero essere le potenzialità espressive del personaggio, a ruota son poi arrivati un manipolo di eroi sgangherati e, praticamente, sconosciuti alla massa, che, grazie alla regia fantastica di James
Gunn e ad un cast azzeccatissimo, hanno saputo farci vivere un'indimenticabile avventura nello spazio (che farà il bis nel 2017). Sto parlando ovviamente di Peter Quill e soci, ossia, i Guardiani della Galassia.Ora l'onere di continuare a tenere alto il vessillo di quelli che amorevolmente chiamo "Supereroi sfigati", cioè quelli che le masse guardano con sospetto e scarso interesse, è ricaduto su Ant-Man.

Devo essere sincero, proprio come avvenuto con i guardiani, ero titubante all'annuncio. Conoscevo il personaggio ma non avevo mai approfondito l'argomento e quindi non riuscivo a vederlo come qualcosa in grado di accalappiarle coloro che non fossero fan del personaggio (voglio dire in giro non sentivo altro che frasi del tipo "L'uomo formica....ma per favore!"). Questo, unito all'abbandono di Edgar Wright, di cui però è rimasta buona parte sceneggiatura (e diverse indicazioni per la regia), e l'inizio lento in America, avano iniziato a far vacillare buona parte delle mie speranze. Tutto però si è capovolto in fretta con un boost di incassi negli states graziato dal passaparola (cosa che al tempo favorì anche il successo dei guardiani), e quindi andai in sala con un nuovo slancio d'entusiasmo. E questo slancio, beh, come avrete capito, è stato ampiamente ripagato.



Al contrario di quello che ci si potrebbe aspettare (se non aveste seguito neanche mezza news sulla
produzione della pellicola) le vicende non vedranno come protagonista Hank Pym (l'originale Ant-Man) bensì il suo successore, Scott Lang, un ex topo d'appartamenti appena uscito di galera che tenta solo di rigare dritto per il bene di sua figlia. Ovviamente le cose non andranno secondo i piani e, grazie ad una macchinazione del dottor Pym si ritroverà a vestire i panni di Ant-Man per aiutare lo scienziato e sua figlia Hope (interpretata da Evangeline Lilly, a sventare i piani di Darren Cross, ex allievo di Hank, per la creazione di una super armatura miniaturizzante nota con il nome di "Calabrone".



Leggendo la trama insomma non si noterebbero poi chissà quali elementi di originalità nella pellicola diretta da Peyton Reed che, come già detto, è stato chiamato a sostituire l'uscente Wright, di cui però è rimasto sia il soggetto che buona parte della sceneggiatura. E sono proprio questi elementi, assieme al cast azzeccatissimo ad essere le carte vincenti del film. Il tocco del caro Edgar si sente, le sue direttive sono palpabili (ma viene da chiedersi quindi che cosa sarebbe successo se non avesse abbandonato il progetto). Le inquadrature sono dinamiche, spesso con tagli a mitraglia tipici dei migliori film incentrati sulle rapine, altre volte più pacate, alle volte di ampio respiro altre più soffocanti, proprio per dare la giusta dimensionalità all'opera (un uomo "piccolo", sopraffatto dagli eventi della vita, che indosserà i panni di un eroe in miniatura) sino ad arrivare a momenti quasi onirici ed estremamente artistici.
Ovviamente anche Reed ci mette del suo. La sua esperienza alla regia di commedie si sente (Yes Man, The Break Up): le battute sono sempre azzeccate, le gag ben studiate e  le spalle comiche perfettamente integrate nel loro ruolo (specie il trio di sgangherati criminali di bassa lega composto da Michael Pena, T.I. e Wood Harris) e alcune delle scene d'azione si mescoleranno perfettamente alla vena divertente del film (dalla prima trasformazione di Scott sino alla celeberrima scena del trenino Thomas).



Paul Rudd ci consegna quello che è forse il più umano tra i super eroi, un'uomo comune dell'america contemporanea, sopraffatto dalle difficoltà, spinto al crimine per necessità, ma in fondo un buon uomo disposto a tutto per una seconda chance che vuole soltanto il bene di sua figlia.

Diverso e speculare è invece il rapporto instauratosi ed evolutosi tra Pym e Hope. Se Scott è per sua
figlia il simbolo assoluto dell'eroe, Hank è, agli occhi della ragazza un mito caduto, qualcuno con cui collaborare soltanto per necessità. Si instaura così un triangolo di specchi tra i 3 personaggi con uno sfruttamento reciproco che diventa anche motivo di crescita ed evoluzione sia personale che collettiva.



Tornando a parlare delle inquadrature, un plauso è da fare alla fotografia e al lavoro degli esperti di effetti speciali della ditta Lola VFX e dell'immortale  Industrial Light and Magic. Come detto, infatti, quello consegnatoci è un film carico di cultura pop e colore esaltato ulteriormente da una fotografia che da l'idea del gigantismo scenico in rapporto al protagonista minuscolo, il tutto esaltato dal lavoro sopraffino svolto dai maghi degli effetti speciali della ILG. Lola VFX ci ha invece consegnato un Michael Douglas più giovane di 30 anni (se non di più) grazie all'esperienza acquisita nel campo del make up digitale.



C'è poi anche spazio per quello che io bramo da sempre vedere in un'universo esteso come quello Marvel. Finalmente alle semplici citazioni si aggiungono veri e propri camei di strutture e personaggi che abbiamo già visto in altre pellicole e che vedremo nei prossimi lungometraggi (o nelle serie TV), il tutto in completa continuity con gli eventi degli ultimi film (ma non voglio entrare ulteriormente nel dettaglio e rischiare di rovinare la sorpresa a qualcuno).



Ovviamente non è tutto oro quello che luccica ed Ant Man dimostra di non essere completamente riuscito a scrollarsi di dosso quello che è un difetto costante delle pellicole targate Marvel. Sto ovviamente parlando del Villain. Cross è infatti sì un passo avanti rispetto a quanto visto con Ronan nei Guardiani della Galassia ma (forse anche a causa della sua natura di "nemico formativo") risulta ancora molto scialbo e poco memorabile. La sua pazzia è percepibile ma nonostante ciò finisce col sembrare l'equivalente di un bambino viziato che vuole farsi notare. Insomma buoni i propositi ma gli esiti non sono eccezionali.





Ant Man non è il cinecomic perfetto, ma è sicuramente uno dei migliori su
piazza, capace di dimostrare la maestria di Disney e Marvel del saper proporre al grande pubblico personaggi apparentemente poco attraenti grazie ad una combinazione perfetta di elementi produttivi e promozionali (diciamocelo chiaro, potrebbero venderci un'ora di riprese di una mattonella con scritto "prodotto da Marvel Studios" e noi lo andremmo a vedere comunque). Un film che sa intrattenere sia lo spettatore che cerca solo una distrazione estiva grazie a gag e scene d'azione ben realizzate ma anche chi vuole quel tocco in più grazie ad una regia che saprà sorprendere in più di un'occasione.



Come bonus vi lascio questo mia video riflessione dedicata al rilancio dei "Supereroi sfigati".




Nausicaa della valle del vento torna al cinema


E come ormai da tradizione Lucky Red, oltre al già annunciato "Una tomba per le lucciole" (che arriverà nelle sale italiane il 10 e l'11 Novembre), porterà al cinema in versione restaurata, rimasterizzata e ridoppiata un'altro capolavoro dello studio Ghibli, "Nausicaa della valle del vento".
Il primo lungometraggio di Hayao Miyazaki verrà distribuito solo per 3 giorni, come sempre accade in questi casi, per poi passare alla vendita tramite Home Video. Le date prescelte sono il 5, 6 e il 7 Ottobre, un mese prima del film di Takahata e due mesi dopo l'ultimo film dello studio, "Quando c'era Marnie", che vi ricordo sarà disponibile nelle sale dal 24 al 26 Agosto.

Insomma, per quanto mi riguarda, un'appuntamento da non perdere assolutamente e già segnato in calendario.

lunedì 17 agosto 2015

Il nuovo film su Alien ignorerà gli eventi di Alien 3 e "La clonazione"


Ok, qualcuno di voi sicuramente saprà del mio amore per la saga di Alien, e della mia avversione per il terzo e, sopratutto, per il quarto capitolo. Beh sono arrivate buone notizie per quanto mi riguarda.
L'attore Michael Biehn, che interpretò il caporale Hicks in Aliens - Scontro finale, si è un po' sbottonato riguardo una sua recente chiacchierata con Neil Blomkamp, regista di District 9 e del recente Chappie (di cui troverete QUI la mia recensione), che dirigerà un nuovo film della saga con gli Xenomorfi.
Stando a quanto dichiarato dall'attore, il regista sud-africano non ha ancora offerto un ruolo ufficiale a quest'ultimo ma, stando ad un artwork rilasciato dallo stesso Blomkamp il mese scorso sembra proprio che una mezza conferma ci sia (lo trovate come copertina al post).
Ma la notizia più importante è sicuramente un'altra (che in qualche modo si lega alla prima). La possibile presenza di Hicks nella pellicola annullerebbe in qualche modo ogni evento successivo alla conclusione del secondo capitolo. Detto fatto. Biehn ha infatti affermato che il carò Neil avrebbe detto testualmente che gli eventi di Alien 3 e de "La Clonazione" (il quarto film") sono da considerarsi come "mai accaduti".

Insomma, una bella notizia per me ma magari meno bella per altri.
Ora non ci resta che aspettare il 2017 per scoprire se questa mossa si possa rivelare vincente o meno. In tutto questo, in ogni caso, Sigourney Weaver riprenderà il suo storico ruolo di Ellen Ripley, e forse questa è la cosa che al momento mi preoccupa di più, vista l'età.


Annunciato il regista di Star Wars Episodio IX


Mancano ancora diversi mesi all'uscita di Star Wars VII che già escono le prime conferme su quello che sarà il regista del capitolo conclusivo di questa nuova trilogia.
Un po' di tempo fa fu infatti confermato che il caro J.J. Abrams non avrebbe diretto questa pellicola. Ora spunta fuori il nome di colui che avrà l'arduo compito di tenere le redini del nono film. Si tratta infatti di Colin Trevorrow, salito alla ribalta internazionale molto recentemente con Jurassic World. Un uomo, insomma in grado di sapersi muovere all'interno del complesso mondo dei brand storici, come ha dimostrato con il sequel/reboot di una delle "creature" più note di Spielberg, confezionando un prodotto godibile e di buon livello al netto di alcuni difetti non da poco. Insomma una scelta in linea con quelle che sono le politiche dell'enorme macchina economica d'intrattenimento Disney. La domanda sorge spontanea: il buon Colin sarà all'altezza?

Prima foto ufficiale del cast di Star Wars: Rogue One


Una grossa mancanza nel mio Blog sino ad ora è stata quella di non parlarvi di Star Wars: Rogue One, specie se pensiamo alla mia fissazione per la saga di Guerre Stellari.
In ogni caso, se non ne aveste mai sentito parlare ma aveste letto questo mio articolo sugli annunci cinematografici Disney sino al 2017 avrete sicuramente fatto caso a questo titolo.
Rogue One sarà infatti il primo dei vari spin off che si andranno ad intervallare di anno in anno con i capitoli principali della nuova saga di Star Wars. Suo compito infatti sarà quello di coprire l'intervallo di tempo tra il settimo e l'ottavo capitolo della saga e farà da ponte tra il terzo e il quarto capitolo.
Nel film vedremo infatti un gruppo di ribelli che tenteranno di rubare i piani della morte nera con un'azione rocambolesca.
Tutto questo per arrivare al nocciolo del post, cioè la pubblicazione della prima immagine del cast che vedremo in azione nel periodo natalizio del prossimo anno e che potrete trovare come immagine copertina dell'articolo.

Ecco cosa penso del padiglione videoludico del D23 tra Kingdom Hearts e Star Wars



Il D23 Expo di quest'anno è stato sicuramente molto interessante sia per quanto concerne il comparto cinematografico (tra annunci Disney, Pixar, Marvel e per tutto ciò che riguarda il mondo di Guerre Stellari) sia da quello videoludico, con nuove informazioni riguardanti, in particolare, Disney Infinity 3.0, Star Wars Battlefront e Kingdom Hearts 3 (probabilmente il più atteso all'evento dai fan...forse anche in maniera eccessiva, ma poco importa).

Ora, sicuramente il cuore dell'evento riguarda i primi annunci, ma la roba è talmente tanta che ho deciso di trattare (almeno per ora) soltanto il comparto ludico, più contenuto e funzionale.

Per quanto riguarda Star Wars Battlefront (sicuramente uno dei titoli da me più attesi per quest'iltima parte dell'anno), è stato mostrato, come prevedibile, poco, nessuna modalità o simili, ma restano comunque interessanti, in particolare le notizie riguardanti la Battaglia di Jakku, di cui è stato mostrato un concept e che farà da prequel agli eventi del settimo capitolo cinematografico. Avere poi la conferma che il contenuto gratuito dedicato a questo scontro sarà disponibile dai primi di dicembre può far solo che piacere. Ancora più piacevole il fatto che i ragazzi di Dice sono andati direttamente sul set del film per ricreare un'ambientazione il più fedele possibile a quella su pellicola (sì, Jakku sarà presenti ne "Il risveglio della Forza").
Per concludere hanno voluto farmi rosicare annunciando una PS4 a tema Darth Vader. Potete immaginare quanto sto rosicando perché ho già la console. Ma va bene, sono un uomo for-...*piangendo* PERCHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE'??????
Mettiamoci anche il carico con il fatto che il preorder del mando di  questa Limited Edition darà anche accesso anche a quattro titoli classici dell'universo di Star Wars (tra cui il mio amato "Bounty Hunter").













Ehm Ehm...riprendiamoci.
Io non sono mai stato particolarmente legato ai titoli con statuine (vedasi Amiibo e simili), ma questa terza edizione di Disney Infinity sembra non volermi lasciare scampo. 
La versione 3.0 della scatola dei giochi del colosso americano ha già minacciato il mio portafoglio un paio di mesi fa mostrandomi la statuina di Boba Fett, ora mi sta infierendo nuovi colpi pericolosamente letali. Molte sono le notizie interessanti a riguardo, ma io mi limiterò a parlarvi di quelle che mi hanno intrigato (e fatto in parte rosicare) di più, rimandandovi qui per ulteriori dettagli.
Mettiamo in chiaro una cosa, parlerò di Star Wars anche in questo caso, e in piccola parte di Kingdom Hearts.
La figata assoluta sono senza dubbio le figure con la spada laser in grado di illuminarsi e che comprenderanno personaggi del calibro di Luke, Darth Vader, Kanan dalla serie "Rebels" (che vi invito a seguire), Yoda e Obi Wan Kenobi.
Poi ovviamente capisci che ti spariranno dei quattrini nel momento in cui ti dicono che una volta aggiunte tutte le figure alla Hall of Heroes verrà sbloccato il Keyblade. 
Non finisce qui ovviamente. Parlavamo di Keyblade giusto? Bene, rosicata estrema. Tutti coloro presenti in sala hanno ricevuto uno speciale power disc che sbloccherà il costume da King Mickey di Topolino. 
Perché Rosicata? Ma è ovvio, il dischetto non sarà disponibile in altri modi ed è già venduto a prezzi esorbitanti su Ebay.




Calmiamo quindi i bollenti spiriti e parliamo di Kingdom Hearts 3. Ovviamente io non mi aspettavo chissà quale annuncio, solo qualche nuovo dettaglio interessante ma nulla più, visto il tipo di evento (ma i fan ovviamente hanno dovuto rompere le scatole). 
Come avrete capito dall'immagine concept in copertina è stato ufficialmente annunciato Sanfransokyo come nuovo stage del titolo. E quindi dopo Rapunzel, è il turno di Big Hero 6. Io, oltre a non vedere l'ora di poter combattere in groppa a Bay Max, sto fantasticando su quella che potrebbe essere l'evoluzione dei personaggi, in quanto la nostra avventura inizierà dopo gli eventi del film.
Inoltre, per quanto riguarda le meccaniche di gameplay è stato annunciato che tutti i Keyblade avranno delle trasformazioni uniche (figata!).
Per tutti gli altri dettagli vi rimando qui.






Insomma, per quello che doveva essere il piccolo spazio dedicato ai videogiochi Disney, direi che non ci si possa lamentare :D